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MARSILIO, GRANDI SFIDE: CATTOLICI E LAICI INSIEME PER UN NUOVO ABRUZZO

Pescara, 19 gennaio 2019. Ho letto con interesse e rispetto l’intervento di S. E. Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, diffuso da diversi organi di informazione. Ritengo si tratti di una iniziativa importante. Viviamo, infatti, un tempo di crisi e di grande difficoltà, che investono l’ambito materiale non meno di quello morale. Credo che in queste temperie Cesare e Dio debbano confermare le loro specificità ma, al di là degli ambiti di rispettiva competenza istituzionale, come tali inviolabili, debbano anche parlarsi e collaborare per la promozione del bene comune.

In tal senso, non ritengo che il voto dei cattolici possa orientarsi verso un solo partito e neppure verso un solo schieramento. Sarebbe antistorico perseguire tale obiettivo. L’esistenza del “partito cattolico” in Italia, infatti, ha corrisposto a condizioni storiche e geopolitiche irripetibili e che, di fatto, con la fine della Guerra Fredda si sono esaurite.

Quanto mai vivi, invece, risultano oggi i temi e le problematiche che si riconnettono alla tradizione cristiana, e più specificamente alla dottrina cattolica, e che richiamano le sfide inedite che il nuovo Millennio ci ha consegnato, anche sotto il profilo politico, le quali acquisiscono una speciale rilevanza tanto per chi crede quanto per chi non ha il dono della fede.

Monsignor Forte, da par suo, ne ha individuate alcune, rilevantissime: le nuove povertà, la fine del Welfare State così come l’abbiamo conosciuto nel Novecento, i crescenti disagi delle zone più periferiche, la distruzione dei corpi intermedi e delle comunità, le conseguenti difficoltà d’integrazione.

A queste problematiche mi permetto, da parte mia, di aggiungere il tema dei mutamenti antropologici derivanti dalla destabilizzazione dei vincoli naturali e le relative conseguenze sul concetto di persona, genitorialità, famiglia.

E’ evidente che ognuna delle tematiche richiamate può essere sviluppata con sensibilità differenti, sia dai laici sia dai cattolici. Non di meno, è assolutamente necessario che intorno ad esse si apra un dibattito, senza alcuna volontà di prevaricazione e di egemonia, evitando le risposte scontate e tanto più le reazioni istintive e irriflesse.

Se dovessi avere l’onore di presiedere la regione Abruzzo, mi impegno a incoraggiare questo dibattito in tutti i modi istituzionalmente idonei. So bene che le risposte vanno date innanzi tutto con i fatti e attraverso scelte di governo positive. Ma per nutrire questa azione si potrebbe immaginare una Consulta sulle grandi sfide del Terzo Millennio, nella quale chiamare a raccolta le migliori energie del mondo cattolico e del mondo laico, per aiutare ad abbattere steccati e far sì che risposte meditate e non scontate possano scaturire da un confronto vero lontano da ogni volontà egemonica.

Nei miei interventi mi riferisco spesso alla necessità di innescare un nuovo sviluppo dell’Abruzzo e mi riferisco sia allo sviluppo economico che a quello spirituale, perché è la storia di questa terra e dei suoi grandi uomini come Silone, Croce, D’Annunzio, Spataro, ad averci insegnato che queste due dimensioni procedono insieme.

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MARCOZZI REPLICA A LEGNINI: “È SUA LA VERA DISTRAZIONE DI MASSA: NASCONDE L’INTERA GIUNTA D’ALFONSO IN MEZZO A CENTINAIA DI CANDIDATI”

“Ho letto questa mattina le parole del candidato presidente del centro sinistra Giovanni Legnini che accusa il Ministro Luigi Di Maio di essere troppo presente in Abruzzo. Parole che hanno dell’incredibile, come ci si può lamentare che il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico venga nella nostra Regione, ascolti i lavoratori e cerchi le giuste soluzioni per rimediare al crollo dell’occupazione provocato dal fallimentare governo Renzi a da quello regionale uscente? Mi rendo conto della difficoltà di Legnini che non può ospitare nessuno dei suoi ex Ministri, dal momento che hanno tutti contribuito al declino del Paese e della regione: 5 ospedali depotenziati, 30mila posti di lavoro persi e migliaia di imprese chiuse solo negli ultimi 5 anni.”
Ad affermarlo è il Candidato presidente di Regione Abruzzo M5S Sara Marcozzi, che continua: “Criticare chi si occupa della nostra regione e del Paese ha del comico, soprattutto se a dirlo è chi oggi si propone come “il cambiamento”, “la discontinuità” ma nei dieci anni che ha trascorso sulla poltrona del Parlamento ha sostenuto il governo Monti, ha votato sì alla legge Fornero, ha votato a favore del Pareggio di Bilancio in Costituzione, ha votato in favore del decreto Imu-Bankitalia. Col suo voto il candidato del centro sinistra ha reiteratamente dato l’assenso a tutti quei provvedimenti che hanno messo in ginocchio il Paese. Chissà come mai si dimentica di ricordarlo agli abruzzesi in campagna elettorale. ”
“Inventa dati sui danni del Decreto Dignità, a due giorni dalla notizia, rilanciata da molti organi di stampa nazionale, che nel 2018, proprio grazie al decreto Dignità, sono aumentati i contratti dipendenti a tempo indeterminato, mentre sono calati quelli a termine. Forse non era l’obiettivo del PD dare stabilità e certezza sul futuro a lavoratori e giovani. La vera distrazione di massa – continua Marcozzi – la consuma Legnini stesso, presentandosi agli abruzzesi con 8 liste rastrella-voti all’interno delle quali ha inserito l’intera giunta D’Alfonso. Centinaia di candidati la cui funzione è solo quella di portare voti ai soliti Paolucci, Pepe, Di Matteo, Berardinetti, quelli che hanno già dato prova della amministrazione fallimentare della nostra regione, gli unici che - forse - rientreranno in Consiglio Regionale. È l’abuso di democrazia che stiamo denunciando da settimane. Per garantire all’Abruzzo un governo efficiente, che non si regga su accordi sottobanco, che non sia sotto ricatto di singoli consiglieri o di grandi portatori di interesse e pensi esclusivamente al bene dei cittadini, le ammucchiate come quella di Legnini non servono a niente”.
“ Il passato ce lo ha già insegnato più volte. L’unico vero cambiamento per la nostra Regione è un governo del Movimento 5 Stelle, che si presenta agli abruzzesi con una sola lista, un solo programma di governo e un solo interesse, quello collettivo dell’intera comunità abruzzese: lavoro, sanità, strade, ambiente”.

martusciello fulvio tre
"Buone baracche sotto la neve a tutti? Con questa dichiarazione viene fuori il vero volto dei 5 stelle. Il post pubblicato e poi rimosso da una consigliera dei 5 stelle che augura agli abruzzesi terremotati "buone baracche sotto la neve" qualora i pentastellati non vincessero le elezioni regionali, è davvero da voltastomaco e offende un'intera regione. Mi auguro davvero che la presa di distanze da questo schifo sia unanime". Lo dichiara
in una nota Fulvio Martusciello, europarlamentare di Forza Italia (nell'immagine).