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Pubblicato: 04 Febbraio 2019
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Non accennano a spegnersi le polemiche di associazioni, cittadini e candidati marsicani, in particolare riguardo alla candidatura del vice sindaco dell'Aquila, Guido Liris, nella lista FdI che, come si usa dire, con il "Salto della quaglia", immediatamente prima delle elezioni, è passato da Forza Italia al partito della Meloni, sostenuto soprattutto dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, che forse farebbe bene ad occuparsi dei molti problemi della città capoluogo d'Abruzzo, ancora irrisolti. I suddetti contrasti, sono sorti a seguito delle dichiarazioni di alcuni personaggi, di scarsa rilevanza politica, di Avezzano e della Marsica, i quali si sono posti a sostegno di Liris, non si capisce in cambio di cosa. (Non dimentichiamo, poi, che Liris, è stato tra i maggiori sostenitori e artefici del trasferimento della neurochirurgia dall'ospedale di Avezzano a quello dell'Aquila). Un altro caso eclatante inerisce l'arroganza di alcuni dirigenti di partito, aquilani, sia di centrodestra che di centrosinistra e in particolare, in seno alla Lega Salvini che, per cercare di frenare il candidato marsicano, il sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, favorito (il primo in Abruzzo ad aderire alla Lega, non come altri appartenenti alla stessa lista, saliti a cose quasi fatte sul carro dei probabili vincitori), hanno candidato, nella Marsica, tre uomini e non, come sarebbe dovuto avvenire, due uomini e una donna. Tutto questo per agevolare, ancora una volta, il candidato della Lega, aquilano, Imprudente.