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- Pubblicato: 27 Giugno 2017
Fino al 30 giugno i contribuenti che non hanno pagato IMU e TASI, oppure hanno effettuato un versamento insufficiente, possono rimediare attraverso il ravvedimento operoso breve, che prevede una maggiorazione limitata allo 0,1% per ogni giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 16 giugno. Ricordiamo che quest’ultimo era il termine per pagare la prima rata delle imposte sugli immobili, mentre il saldo verrà effettuato in dicembre.
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Dal primo luglio 2017 finisce la possibilità di ricorrere al ravvedimento sprint (che prevede la regolarizzazione entro 14 giorni dalla scadenza), ma si può utilizzare il ravvedimento breve (dal 15esimo al trentesimo giorno), pagando entro il 16 luglio una maggiorazione fissa dell’1,5%. Oltre il mese di ritardo, la multa sale all’1,67%, e si può applicare fino al 90esimo giorno dalla scadenza (quindi, entro il 14 settembre). Chi non riesce a regolarizzarsi entro questa data, ha un anno di tempo per il ravvedimento lungo, che scade il 2 luglio del 2018 (ovvero la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo), e prevede una sanzione pari al 3,75%.
Chi invece non avesse ancora pagato la tassa 2016 (acconto o saldo), deve effettuare il versamento (per utilizzare il ravvedimento operoso lungo), entro il 30 giugno 2017: trascorso questo termine, non è più possibile utilizzare riduzione della multa tramite il ravvedimento, e si paga quindi la multa del 30%. Alla sanzioni vanno sempre aggiunti gli interessi legali, che per quest’anno sono pari allo 0,1%. Il versamento si effettua utilizzando il modello F24.
Barbara Weisz - 26 giugno 2017
Fonte PMI.it