Cronaca

autobus

Ieri l’autobus delle 18:10 L’Aquila-Avezzano si è fermato sul tratto Autostradale A 24 ed ha atteso per diversi minuti il mezzo sostitutivo; secondo alcuni pendolari, appena saliti sul mezzo si sentiva da subito un forte odore di gasolio e, chi ha dato spiegazioni sui miasmi irrespirabili, ha risposto che il serbatoio era stato riempito troppo. Comunque, classificato, questo, come fenomeno temporaneo. La tratta delle 18:10 è quella maggiormente frequentata da lavoratori e studenti che si recano ogni giorno all'Aquila da tutta la Marsica.

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Stoccaggio rifiuti ad Avezzano: “Solo bugie da Di Pangrazio e Verdecchia” Fedele (M5S): "Amministrazione incapace si tutelare i cittadini".

“Ancora una volta dobbiamo rilevare come l’Amministrazione Di Pangrazio si dimostri tutt’altro che capace nel tutelare i cittadini di Avezzano, fino ad arrivare a mentire per coprire le proprie mancanze”. Così il M5S Avezzano interviene sulla vicenda dell’impianto di trattamento e stoccaggio rifiuti che dovrà sorgere presso il Nucleo industriale, recentemente autorizzato dalla Regione Abruzzo con il colpevole silenzio del Comune. L’Autorizzazione rilasciata lo scorso 30 marzo, infatti, permetterà alla SA.STE. S.r.l. di trattare fino a 20.135 tonnellate fra rifiuti pericolosi e speciali, fra i quali vengono indicate: 1650 t di rifiuti chimici, 1050 t di rifiuti derivanti da operazioni di costruzione e demolizione ivi incluso terreno proveniente da siti contaminati, 3.475 t di rifiuti sanitari tra i quali 2.000 t di rifiuti a rischio infettivo. Il comportamento assunto dall’Amministrazione Di Pangrazio in questa vicenda non risulta essere puntuale e trasparente, come sottolinea lo stesso Giorgio Fedele a nome del gruppo 5 Stelle di Avezzano: “il Sindaco Di Pangrazio ha rinunciato a tutelare gli interessi e la salute dei cittadini. Pur essendo stato convocato alla Conferenza di Servizi che ha concesso l’autorizzazione, ha scelto di non partecipare ignorando, in aggiunta, l’ulteriore termine concesso dalla Regione per il deposito delle osservazioni. Ciò che è ancor più grave – prosegue Fedele – sono le affermazioni rilasciate in questi giorni da parte dell’Assessore Verdecchia, tese a nascondere la verità, con l’evidente scopo di voler sottrarre l’attuale Giunta dalle proprie responsabilità. Questo è un comportamento gravissimo, che va condannato fermamente e che ben rappresenta il modo di fare politica dell’attuale Amministrazione Di Pangrazio. Alla fine chi ne subisce le conseguenze sono i cittadini, danneggiati e raggirati, che dovranno fare i conti con questa nuovo regalo del Governo Regionale”. I documenti in possesso del M5S Avezzano smentiscono quanto affermato dall’Assessore Verdecchia, secondo il quale il Comune non sarebbe stato coinvolto dalla Regione nel procedimento autorizzativo. “Il Comune di Avezzano è a conoscenza del progetto dal luglio 2009, anno della richiesta avanzata dalla SA.STE. S.r.l. Lo stesso Sindaco Di Pangrazio è stato sollecitato dalla Regione a prendere posizione, prima a maggio 2015, e poi a luglio dello stesso anno. A questo punto – sottolinea Fedele – i cittadini devo chiedersi se il ricorso che il Comune ha intenzione di proporre è basato su motivi fondati o se è l’ennesimo tentativo di salvare la faccia, con ulteriore danno a carico della collettività”.

Alla luce dei comportamenti assunti dall’Amministrazione, il M5S Avezzano chiede pubblicamente al Sindaco di rendere note, con ampio anticipo, le soluzioni che si intendono adottare per tutelare gli interessi collettivi, affinché possano essere valutate.

“Ci aspettiamo che il Sindaco si assuma le sue responsabilità e spieghi a tutta la cittadinanza perché ha scelto di non opporsi quando era il momento. La preoccupazione che sia ormai tardi per intervenire è concreta. Risulta sempre più evidente – conclude Fedele – qual è la visione che il Presidente D’Alfonso ha della Marsica, ovvero una grande discarica dove trattare e incenerire i rifiuti, mentre la politica locale si nasconde dietro un dito”.

Da Terremarsicane

finanza 03 traffici illeciti 2m11s rep 10GUARDIA DI FINANZA L’AQUILA: SEQUESTRATO IL PATRIMONIO DELLE SOCIETA’ RESPONSABILI DEL CROLLO DEL BALCONE A CESE DI PRETURO. BENI E DISPONIBILITA’ FINANZIARIE PER OLTRE 18 MILIONI DI EURO.

Nella mattinata odierna i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza L’Aquila hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di oltre 18 milioni di euro emesso dal GIP presso il locale Tribunale, Dott. Giuseppe Romano Gargarella, nei confronti delle imprese responsabili dei lavori di realizzazione dei moduli abitativi antisismici ubicati in Cese di Preturo nell’ambito del Progetto CASE.

La misura cautelare appena eseguita giunge al termine di complesse indagini di Polizia Giudiziaria coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila, Dott. Fausto Cardella (ora trasferito ad altra sede) unitamente alla Dott.ssa Roberta D’Avolio (Sost. Procuratore) e delegate al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza congiuntamente al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato a seguito del crollo del balcone di un edificio sito nell’insediamento di Cese di Preturo avvenuto in data 02.09.2014.

L’attività d’indagine, sviluppatasi attraverso l’acquisizione e l’analisi della copiosa documentazione di natura tecnica concernente la progettazione e la realizzazione delle predette strutture abitative, consentiva di attribuire la responsabilità del crollo del balcone, e, più in generale, delle carenze strutturali dei materiali utilizzati nel Progetto CASE, a n. 37 soggetti (tutti raggiunti da avviso di garanzia nel mese di ottobre 2015) a vario titolo coinvolti nella vicenda in qualità di componenti delle commissioni di collaudo, di responsabili dei procedimenti amministrativi, di direttori dei lavori, di tecnici di cantiere e progettisti nonché di imprenditori esecutori dei lavori.

Ai responsabili venivano contestati, a vario titolo, i reati di “crollo di costruzioni o altri disastri dolosi” (art. 434 c.p.) di falsità ideologica commessa da un Pubblico Ufficiale (art. 479 c.p.), di truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, 2 co. c.p.) e di frodi in pubbliche forniture (art. 356 c.p.).

Le indagini svolte permettevano di appurare che i materiali impiegati nell’edificazione del predetto insediamento abitativo non erano conformi alle norme e prescrizioni degli enti di unificazione e formazione UNI, CEI, EN, ISO.

Più in particolare, i materiali, ossia gli elementi strutturali in pannello multistrato utilizzati dalla Futuraquila Società Consortile a.r.l. (impresa realizzatrice dei moduli abitativi) per realizzare i solai erano, tra l’altro, privi di collante che causava la riduzione di resistenza e di tenuta nel tempo delle strutture.

Le attività investigative permettevano di accertare infatti che la società fornitrice del materiale alla Futuraquila aveva conseguito un mero attestato di origine che certificava la provenienza del materiale da uno stabilimento polacco ubicato in Konskie (Polonia); attestazione, questa, che sebbene identificasse lo stabilimento di produzione non certificava in alcun modo l’idoneità del materiale prodotto agli usi cui era destinato.

Ciò induceva in errore la presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – circa il rispetto degli obblighi contrattuali, la corrispondenza dei materiali alle prescrizioni normative, l’idoneità allo scopo e alla funzione dei materiali forniti ed utilizzati per la realizzazione delle abitazioni, determinandola ad erogare la somma di euro 18.145.778,49 a favore della Futuraquila che, in tal modo, si procurava un ingiusto profitto, pari alla predetta somma, in danno della pubblica amministrazione.

Da qui i sequestri eseguiti dalla Guardia di Finanza degli asset aziendali di 3 società (tutte con sede in Napoli) costituenti l’ATI denominata Futuraquila Società Consortile a.r.l. fino alla concorrenza della somma indebitamente percepita (euro 18.145.778,49).

L’operazione di servizio appena conclusa testimonia come la Guardia di Finanza, anche tramite forme sempre più virtuose di collaborazione con le altre Istituzioni dello Stato, operi per assicurare il rispetto delle regole anche in campo economico al fine di rilanciare lo sviluppo e la crescita ed al fine di contrastare gli sprechi di denaro pubblico, che, sovente, come nel caso di specie, si riflettono sulla qualità dei beni e dei servizi offerti alla collettività.

Comando Provinciale Guardia di Finanza                                             Telefono 086234961-08623496854

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