Cronaca

carburante

CHIETI: SCOPERTA MAXI FRODE CARBURANTE

- La Guardia di Finanza di Chieti ha concluso un’importante operazione che ha consentito di smascherare una "frode carosello" nel settore del commercio di carburante per autotrazione con la sistematica evasione dell'Iva che permetteva di collocare sul mercato i prodotti petroliferi "sotto costo". Individuate una serie di società che sistematicamente emettevano fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto da parte di un deposito di prodotti petroliferi ubicato in provincia di Chieti che poteva così commercializzare i prodotti petroliferi a prezzi “fuori mercato”. A conclusione delle operazioni ispettive è stata contestata alla società l’evasione di oltre 130 milioni di euro di imposta sul valore aggiunto; e deferite all’A.G. 6 persone presunte responsabili di varie condotte delittuose.

 

PESCARA/CHIETI: SCANDALO DELLE REVISIONI

- Denaro, generi alimentari ed altri favori in cambio di agevolazioni sulle pratiche di immatricolazione e revisione di svariati mezzi speciali anche provenienti dall’estero, alcuni addirittura privi dei necessari requisiti. Sono 12 gli indagati, residenti nella provincia pescarese e chietina, per ricettazione, corruzione, falsità ideologica e falsità materiale. Fra di essi un funzionario, ora in pensione, della Motorizzazione di Chieti, la titolare di un’agenzia di pratiche auto e diversi titolari di officine meccaniche e negozi di ricambi auto.

strada dei parchi

ABRUZZO: A24-A25: REVOCATA CONCESSIONE SDP

- Il Consiglio dei ministri ha adottato il provvedimento di revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi. L’A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e l’A25 (Torano-Pescara) erano in concessione alla società Strada dei Parchi, controllata dalla Toto Holding, dell’imprenditore pescarese Carlo Toto. L’iter per la rescissione del contratto di gestione delle autostrade A24 e A25, che collegano Lazio e Abruzzo, era partito lo scorso febbraio, con il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile che aveva presentato una istanza di revoca in danno, e Sdp che aveva risposto con una istanza di stop anticipato della concessione in scadenza nel 2030 corredata da un indennizzo di 2,5 miliardi di euro.