Cronaca

 

PESCARA/CHIETI: SCANDALO DELLE REVISIONI

- Denaro, generi alimentari ed altri favori in cambio di agevolazioni sulle pratiche di immatricolazione e revisione di svariati mezzi speciali anche provenienti dall’estero, alcuni addirittura privi dei necessari requisiti. Sono 12 gli indagati, residenti nella provincia pescarese e chietina, per ricettazione, corruzione, falsità ideologica e falsità materiale. Fra di essi un funzionario, ora in pensione, della Motorizzazione di Chieti, la titolare di un’agenzia di pratiche auto e diversi titolari di officine meccaniche e negozi di ricambi auto.

strada dei parchi

ABRUZZO: A24-A25: REVOCATA CONCESSIONE SDP

- Il Consiglio dei ministri ha adottato il provvedimento di revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi. L’A24 (Roma-L’Aquila-Teramo) e l’A25 (Torano-Pescara) erano in concessione alla società Strada dei Parchi, controllata dalla Toto Holding, dell’imprenditore pescarese Carlo Toto. L’iter per la rescissione del contratto di gestione delle autostrade A24 e A25, che collegano Lazio e Abruzzo, era partito lo scorso febbraio, con il Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile che aveva presentato una istanza di revoca in danno, e Sdp che aveva risposto con una istanza di stop anticipato della concessione in scadenza nel 2030 corredata da un indennizzo di 2,5 miliardi di euro.

 

gioielli

PESCARA: OPERAZIONE "STOP-FAKE"

- Sequestrati oltre 93mila articoli di bigiotteria non conformi, tra anelli, piercing, orecchini, collane, bracciali e ciondoli, gioielli con diamanti e pietre preziose simulate e argento al posto di oro, per un valore di circa 80.000 euro. Questo il bilancio dell’operazione “Stop-Fake” eseguita dalla Guardia di Finanza di Pescara in materia di sicurezza prodotti e anticontraffazione.
La merce requisita, venduta all’interno di un emporio nei pressi della stazione centrale del capoluogo adriatico, risulta potenzialmente tossica perché contenente nichel. Al responsabile dell'emporio è stata applicata la sanzione amministrativa prevista in questi casi, che può arrivare fino a 26mila euro.