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- Pubblicato: 24 Ottobre 2019
Serata di inferno quella occorsa al personale di Polizia Penitenziaria in
servizio presso il carcere di Pescara.
Verso le ore 20, infatti, un detenuto tossicodipendente appena giunto in
istituto, per motivi ancora sconosciuti ( probabilmente in preda a crisi
d'astinenza), ha dapprima distrutto la cella nella quale era stato ubicato
salvo poi metterla a fuoco.
Alcuni agenti intervenuti (i pochissimi che in quel momento vi prestavano
servizio), nel tentativo evidente di mettere in sicurezza il detenuto e il
reparto dove era stato allocato, sono rimasti feriti e trasportati in
ospedale.
Al momento si parla di una prognosi di 7 giorni anche se crediamo vi
potrebbero essere complicazioni.
Sull'accaduto intervengono Mauro Nardella e Giuseppe Ferretti
rispettivamente vice segretario generale Uil PA Polizia Penitenziaria
Abruzzo e componente della segreteria confederale CST Adriatica Gran Sasso
e il segretario provinciale Uil PA Polizia Penitenziaria Giuseppe Ferretti
i quali, riprendendo denunce di soli pochi giorni fa da loro avanzate sul
tema della carenza di organico, del sovraffollamento carcerario,
dell'elevato numero di tossicodipendenti e di detenuti affetti da
psicopatia, rilanciano l'allarme sulla drammaticità della situazione nella
quale il carcere di Pescara sembra non poterne proprio uscire.
Di ieri inoltre la notizia di un solo psicologo riservato al presidio
tossicodipendente la quale, per sole 35 ore mensili e a tempo determinato,(
pur essendo la stessa messa da marzo scorso, sembrerebbe, nelle condizioni
di rivestirne a tempo indeterminato la dirigenza) dovrebbe provvedere alle
necessità di centinaia e centinaia di persone.
In sostanza un'autentica utopia amministrativa.
Comunicato a firma di Mauro Nardella (UIL).