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Pubblicato: 28 Marzo 2017
Un’azienda agricola come risposta all’integrazione sociale
di Luisa Novorio
Massa d’Albe – Molti pensano che il territorio sia penalizzato, che non si attuano valide iniziative e che nessuno si mette in gioco, ma per fortuna c’è sempre una smentita: così si scopre chi invece, quasi timoroso del proprio operato, si adopera in silenzio, come unica voce nel deserto.
Viene presentata una situazione che coinvolge, così come la finalità proposta da Paolo Peverini giovanissimo titolare dell’Azienda Agricola che porta il suo nome.
Ai confini con il Parco Sirente Velino, nel territorio di Massa d’Albe, si sviluppa quello che è in primis il progetto di una realtà dedita all’agricoltura sociale con la grande finalità dell’integrazione. Una realtà di agricoltura turistica che ha conseguito il riconoscimento del CONI .
In una assolata giornata appare un incredibile spazio che accoglie box per cavalli, percorsi di equitazione e di ippoterapia con tutte le strutture per i disabili. L’ippoterapia è intesa quale attività ludico equestre per disabili ed ha un carattere terapeutico. E’ stata creata anche una rampa di accesso che consente di montare a cavallo per chi è costretto a muoversi sulla carrozzina.
Ma oltre ai cavalli ci sono animali da cortile e quelli tipici della fattoria idonei proprio per i bimbi e la pet – therapy per chi è portatore di problematiche oncologiche e neurologiche, per chi ha disabilità fisiche, mentali e sociali. Ci sono inoltre alberi da frutto, orti didattici, percorsi sensoriali anche per ipovedenti, non manca nulla. Dislocate in area protetta persino le arnie delle api.
L’”Azienda Agricola Paolo Peverini” sviluppa un’agricoltura ecosostenibile biologica, con controlli semestrali della CCBP ed è inserita nel progetto wwoofing (Word -Wide Opportunities on Organic Farms –opportunità globali nelle fattorie biologiche-.
Iniziata nel 2011, a pezzetto e pezzetto Paolo ha realizzato un sogno. Capitano della Marina mercantile su navi petroliere, con formazione alla Scuola della Marina Militare, ben presto si è reso conto che non era il suo mondo: “il mio sentimento è l’infinito amore per i bambini, per i disabili e il mio grande desiderio era poter vivere in un ambiente pulito, con la mia famiglia. Ho un bimbo di 8 mesi e una bambina di 3 anni e mezzo.” Così lui con enorme coraggio ha lasciato, come si sul dire, il certo per l’incerto .
Paolo Peverini, classe 1982, ha un più che più valido curriculum professionale, da istruttore di equitazione ad ausiliare avanzato della Associazione Nazionale Italiana di Riabilitazione equestre, coach educativo per bimbi con disturbi specifici dell’apprendimento, esperto dei diritti dell’immigrazione. Nell’intervista Peverini parla con entusiasmo degli obiettivi che desidera raggiungere. “Vorrei poter effettuare dei percorsi riabilitativi per coloro che sono definiti dalla nostra società “soggetti svantaggiati” come ex alcolisti, ex tossicodipendenti, ex detenuti e comunque per tutte quelle persone che hanno un disagio . Il mio desiderio è fare la vera integrazione sociale. Creare orti didattici , implementare l’agricoltura biologica, l’assistenza agli animali. Abbiamo conigli, caprette, cavalli. Sto provando a creare delle convenzioni con il carcere minorile di L’Aquila, che ha dimostrato grande sensibilità al problema. Ho ricevuto l’approvazione del progetto dall’Amministrazione del Comune di Avezzano, bisogna solo superare l’iter di inserimento. Un altro tentativo che mi sono prefissato è fare una convenzione con il SERT.”
Quasi in un totale isolamento, importanti sono le attività che dal 2014 si sono svolte presso l’”Azienda Agricola Paolo Peverini”, come le giornate di incontro individuali con famiglie che hanno parenti portatori di handicapp.
“A me non piace lo sperpero di denaro, continua Peverini , magari siamo 1.000 associazioni e ognuna chiede alle solite determinate società o fondazioni che, su presentazione di bandi, stanziano una somma annua che è poi da dividere tra i richiedenti. Alla fine diventa poco per ognuno e non risolve i grandi problemi. E’ questo che intendo per sperpero di denaro. Dovrebbe esserci invece una collaborazione del terzo settore: le grandi associazioni territoriali potrebbero inserire nei progetti aziende come la mia in qualità di partner, con la presentazione di attività connesse a quelle principali. Sarebbe il top, ma mi rendo conto che è una utopia.”
La struttura si avvale della collaborazione per progetti specifici di figure tecniche professionisti del settore, quali psicologi, medici, educatori, psicomotricisti.
In programma c’è anche il progetto di un laboratorio per la trasformazione dei prodotti che l’azienda coltiva, come marmellate ed altro, da poter poi essere esposte in un piccolo punto vendita. Si stanno realizzando anche aree attrezzate per le soste di pochi camper.
Sussiste anche il controsenso della burocrazia, la nuova normativa delle fattorie didattiche prevede un corso che da 4 anni non viene organizzato dalla Regione Abruzzo, la quale a tutt’oggi non ha dato risposte di alcun genere.
L’”Azienda Agricola Paolo Peverini” è work in progress. Sta realizzando con l’Istituto Agrario di Avezzano l’impianto di mille piante di lamponi.
L’ Agricoltura sociale è una mission che va portata avanti per il futuro dell’integrazione sociale.