Cronaca

cinghiale muso

COMUNICATO STAMPA

ATC VOMANO E SALINELLO

I presidenti degli Atc Vomano e Salinello non hanno potuto essere presenti all'invito rivolto dall'assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, a causa di impegni improrogabili. Si è però potuto constatare che al tavolo della riunione erano presenti coloro che invece non erano stati invitati e che oggi ardiscono a diventare opinion leader sulla questione dei cinghiali.

Gli Atc Vomano e Salinello devono constatare, ancora una volta, la ferma volontà dell’assessore di voler proseguire a non tenere in nessun conto quanti continuano a dimostrargli in quali difficoltà, l'operato messo in atto con i suggerimenti dei suoi consulenti, sta mettendo in difficoltà il mondo agricolo, il mondo venatorio e l’intera collettività abruzzese. L’incontro ha avuto il risultato di lui in un macroscopico flop. L’assessore Pepe ha illustrato ai presenti i risultati degli abbattimenti con dati alla mano. Mancavano i dati di Teramo (forse perché fallimentari ci viene da chiedere o perché il funzionario che partecipa con lui alle conviviali, cene e riunioni tra cacciatori sul territorio teramano non lo aggiorna sui “successi” che sta ottenendo sul territorio a vantaggio degli agricoltori?), mentre per Pescara il resoconto è stato abbastanza semplice in quanto gli abbattimenti sono stati pari a zero.

Due dei quattro ATC presenti (su undici) gli hanno ri-chiesto, per l’ennesima volta, il perché è così restìo a rispettare leggi e regolamenti, perché per il Piano di controllo non è stato fatto d’intesa con gli ATC (dovuta per legge). Domande ancora una volta senza risposta.

Una delle organizzazioni agricole presenti, con toni che definire duri è un puro atto di cortesia, ha chiesto che si passi dalle parole ai fatti, ha ribadito che la situazione non è più sopportabile. Tra le domande il perché a Pescara il Piano di controllo non fosse stato attivato. Anche in questo caso non ci sono state risposte esaurienti.

In mezzo a queste problematiche sorprendono le parole di Copagri, che mistifica una loro presa di posizione davanti al Tar, che a livello ufficiale e legale non c'è stata, ribadite con un comunicato,  che non è stato neanche pubblicato nell'elenco delle news ufficiali del sito nazionale di Copagri. Copagri non si è costituita davanti al Tar come affermato né, e questo evidenzia una sorta di incapacità a interpretare leggi e normative, il Tar si è espresso nel merito rigettando il ricorso degli Atc. Ci dispiace per quegli sparuti agricoltori che si rivolgono a Copagri se vengono tutelati con queste basi di ignoranza. Copagri sorprende ancora per la silenziosa accettazione della mancata attivazione del controllo a Pescara. Si fa fatica a riconoscere nell’operato del dirigente di Copagri la stessa persona che da Consigliere di minoranza alla Provincia di Chieti (qualche anno fa) inondava le redazioni degli organi di informazione con comunicati contro l’allora delegato alla caccia di Chieti.

La Coldiretti, insoddisfatta della situazione, ha chiesto di interessare le Prefetture. La contingenza del momento, le inchieste della Procura in corso, giustificano ogni richiesta, ma ci si permette di ricordare che a Chieti il Prefetto chiarì che le competenze erano della Regione, che sollecitava ad essere più operativa, che è quello che si sta cercando di far comprendere a chi non vuole capire.

Le associazioni venatorie, come sempre assenti perché non invitate, dimostrano con i fatti di condividere le azioni degli Atc. I loro rappresentanti hanno sempre votato tutte le delibere assunte; salvo poi leggere sulla stampa alcuni dirigenti di associazione venatoria teramane chiedere le dimissioni dei Presidenti di Atc in ossequio a Pepe e al suo funzionario teramano.

Nell’incontro pescarese, l’assessore Pepe propone ai presenti di aprire altri due tavoli tecnici oltre quello in corso, uno dei quali si dovrebbe occupare del problema del territorio di Pescara, il che ha prodotto la ferma reazione del rappresentante di una organizzazione agricola che ha dichiarato che la sua organizzazione non avrebbe più partecipato. Alcune organizzazioni agricole presenti, da quel che si legge sugli organi di informazione, hanno ora toni concilianti nei confronti dell’operato dell’assessore e dell’Ufficio caccia regionale, ci si domanda se stanno facendo l’interesse della categoria, come sempre hanno fatto i loro delegati all’interno degli Atc, o stanno facendo altro.

Gli Atc Vomano e Salinello ricordano a tutti di aver proposto una modifica al piano di controllo che ripristina la legalità e risolve tra l’altro anche il falso problema della provincia di Pescara, che ha come unico colpevole l’assessore Pepe, che si nasconde dietro la mancata disponibilità (avvalimento) della Polizia Provinciale, problema risolto se si approvasse la modifica proposta dagli Atc teramani (si prevede l’utilizzo delle guardie venatorie volontarie per attuare il piano, che sarà valido su tutta la Regione). 

Gli Atc Vomano e Salinello, consapevoli di rappresentare il comune sentire della quasi totalità degli Atc della nostra regione, ribadiscono la volontà e la necessità di proseguire il  confronto e il dialogo avviato con i rappresentanti delle istituzioni regionali nella speranza che il confronto sia a 360 gradi, con la presenza dell'assessore. Con ferma determinazione ci si continuerà ad opporre alle iniziative di un assessorato che mira solo a destabilizzare la istituzione “Atc” defraudandola delle competenze e delle funzioni che il Parlamento ha inteso affidargli in appoggio alle Regioni e a salvaguardia di chi opera e costruisce il proprio reddito sul territorio agricolo e forestale. Ecco perché raccomandiamo all'assessore Pepe di trovare un reale e concreto desiderio di risolvere il problema sul tappeto: i danni causati dagli ungulati ad ogni livello. Basta con tavoli e perdite di tempo che alimentano solo inutili polemiche e accrescono danni a tutte le categorie interessate, agricoltori, cacciatori, ambientalisti e cittadini. Ecco perché chiediamo alla Giunta regionale di rivedere il calendario venatorio proposto e velocizzare la sua approvazione visto che siamo forse l'unica regione italiana a non averlo approvato nei termini di legge, e secondo le normative vigenti.

E' ora di cambiare rotta e Atc e Regione devono saperlo fare di comune accordo, mettendo da parte quanti operano per fini diversi.

Teramo, 7 agosto 2017

Franco Porrini   Francesco Sabini

Presidente Atc Vomano     Presidente Atc Salinello

cappello alpino

Il Centro Giuridico del Cittadino evidenzia il dopo raduno degli alpini ad Avezzano, dove sono rimasti dal 4 fino al 6 agosto. "Impressionante", fanno sapere dal Centro, "su come gli Alpini abbiano lasciato l'area di ritrovo del loro 4° raduno, ad Avezzano, nel più perfetto ordine: a terra non è stato lasciato nulla, non una cicca o altro, pur avendo, le "penne nere", consumato cibarie in quantità. E' bene ricordare che domenica 6 agosto, in mattinata, dalle 8,00 alle 11,30, da via degli Eroi al Parco della Rimembranza, hanno sostato circa 6.000 alpini in città che, dopo aver composto il corteo, si sono recati a Piazza della Repubblica. E l'ordine da loro lasciato, sintomo di rispetto per la città ospite, è sicuramente un bell'esempio da seguire, che ci sia o no, chi, dopo le grandi manifestazioni, ripulisce le aree frequentate da tante persone".

 

 

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Ad oltre trenta giorni dallo sgombero le 236 persone evacuate d’urgenza, tra cui bambini, anziani e disabili, sono ancora sistemate in hotel della zona ed alloggi momentanei. I rappresentanti di Forza Italia chiedono al Presidente D’Alfonso nuovi fondi per la loro sistemazione. I 5 milioni di euro deliberati dalla Regione Abruzzo lo scorso 14 luglio, ha sottolineato il capogruppo regionale del partito Azzurro Lorenzo Sospiri, secondo quanto riportato dalla delibera n. 394 sono destinati infatti alla manutenzione di alcuni alloggi  dell’Ater ma non alla sistemazione delle famiglie di Via lago di Borgiano. Ad oggi per la sistemazione delle 84 famiglie si sta facendo carico il Comune di Pescara che ha già impegnato 200 mila euro.