Cronaca

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Si sono seduti sui banchi della sede della regione Abruzzo, in via Sandro Pertini, ad Avezzano, dopo essere stati spostati, per l'inagibilità delle scuole di via Fucino, ma hanno trovato la sgradita sorpresa di sedie, pavimenti, suppellettili sporchi. Sono bambini delle elementari, i cui genitori, al momento, pare non possano fruire neanche di un autobus per raggiungere la nuova sede. Eppure, molte mamme, che abitano lontano da via Sandro Pertini, non hanno l'auto o parenti che possano accompagnare i piccoli a scuola. Tornando a bomba: parecchi genitori, risentiti, segnalano perfino i banchi sporchi e grembiulini inguardabili dei loro figli, dopo una mattinata di scuola. Giriamo a chi di competenza questa lagnanza giunta in redazione.

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Ha avuto luogo ieri il consiglio comunale a Capistrello, come richiesto dai Consiglieri comunali d'opposizione, per discutere della sicurezza degli edifici scolastici. Come per tutti i comuni del territorio, anche nel centro rovetano, è evidente la preoccupazione. “Abbiamo chiesto un Consiglio dedicato a questo tema perché riteniamo doveroso siano forniti dati certi alle famiglie degli alunni e a tutti gli operatori della scuola sullo stato di sicurezza degli edifici – dichiarano i Consiglieri di minoranza – purtroppo non abbiamo ottenuto chiarezza dal Sindaco. Alla domanda di pubblicare tutte le certificazioni di idoneità, agibilità, vulnerabilità e sicurezza dei vari edifici, l'argomento è stato puntualmente eluso”. La discussione sul punto è durata a lungo e alla presenza di numerosi genitori interessati al tema.

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L’art. 3, lett. e.5) del D.p.r. n. 380/2001, ha lo scopo di frenare il fenomeno dei c.d. abusi progressivi, infatti, riconduce alla nozione di intervento di nuova costruzione, anche le istallazioni di strutture non murarie, per le quali è sempre necessario il permesso di costruire. Tante strutture in legno costituite da un unico manufatto, qualificate come semplici gazebi, sono state ancorate di fronte a diversi esercizi commerciali, ad Avezzano, in virtù di una concessione quinquennale che ha radici nella precedente amministrazione e che in questi giorni si è estinta per vie naturali, perché ha avuto termine. L'amministrazione Di Pangrazio, come da programma e secondo la scadenza dell'accordo, dovrebbe esigere dagli esercenti lo smantellamento dei gazebi al più presto, ma non lo fa. Ne', tantomeno, di loro spontanea volontà, i commercianti si armano nel destrutturare queste costruzioni, definite inizialmente, perché dovevano durare relativamente poco, sul suolo comunale, come "removibili". Insomma, in barba a leggi e concessioni, tutto resta com'è, con strutture private ad occlusione di strade pubbliche. E i gazebi, scomodi o no (occupano i marciapiedi quasi totalmente), ad oggi, restano.