Cronaca

l aquila piazza duomo

L’AQUILA: INCENDIO IN PIZZERIA PIAZZA DUOMO

– Attimi di paura ieri sera in Piazza Duomo all’Aquila, dove è divampato un incendio all’interno della pizzeria Peperoncino, forse partito
dal motore della cappa della cucina.Provvidenziale la presenza di un vigile del fuoco fuori servizio che è subito intervenuto con gli
estintori, prima dell’arrivo dei colleghi aquilani che, secondo quanto riferito, avrebbero faticato a raggiungere il centro a causa dei
cantieri.A raccontare l’episodio sono gli stessi titolari del locale sui social: “Purtroppo ieri sera è stata una delle serate più
difficili per noi dopo il terremoto, la pandemia e le varie chiusure del centro storico. Come molti ormai sapranno ieri sera è scoppiato
un incendio all’interno del nostro locale, e fortunatamente tutti illesi tra clienti e personale”.

matrimonio

L'AQUILA: VIAGGIO DI NOZZE TRUFFA

- Si erano rivolti ad un’agenzia viaggi per programmare e organizzare il loro viaggio di nozze, ma sono finiti per essere vittime di una
truffa.Il Tribunale penale dell’Aquila ha ora condannato a 9 mesi di reclusione (pena sospesa) Erina Panepucci, 59enne, con l’accusa di
truffa. 15mila euro come risarcimento danni morali, oltre al pagamento delle spese legali per ulteriori 3.500 euro: questo l’esito della
causa dopo la sentenza del giudice.

cani da caccia 2

L'AQUILA: ARRESTATO ESTORSORE

- Storia a lieto fine per “Bruschetta”, questo il nome di uno di due cagnolini meticci sottratti all’addestratore aquilano che li stava
educando alla ricerca dei tartufi. I giovani cani, del valore di qualche migliaio di euro, alcuni giorni fa, sono “spariti” dal luogo in
cui erano custoditi. A rubarli sarebbe stato il proprietario di uno degli animali, il quale, invece di rispettare gli accordi e
corrispondere l’importo pattuito per l’intero periodo addestrativo (ormai vicino alla scadenza), consapevole dei movimenti dell’istruttore,
avrebbe portato via il suo stesso cane trafugandolo insieme al malcapitato Bruschetta. L’uomo, prospettando all’addestratore cinofilo la
possibilità di rientrare in possesso delle bestiole fatte sparire, avrebbe poi inscenato il c.d. “cavallo di ritorno” – nel caso, meglio
sarebbe dire il “cane di ritorno”- per cui sarebbero stati necessari 500 euro, quale scotto per l’intermediazione avuta con i presunti
ladri. All’artefice dell’inganno, un 62enne della provincia di Campobasso, non è, però, riuscito lo stratagemma ed è finito in manette
con la duplice accusa di furto di animali ed estorsione.