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L'ASSESSORE ALLO SPORT FABRIZIO AMATILLI INTERVIENE SULLA PISCINA COMUNALE 
 
"È proprio vero, al cattivo gusto non c'è mai limite - replica così l'assessore allo sport del Comune di Avezzano, Fabrizio Amatilli sulla questione piscina comunale - lo stupore più grande, poi, viene dalle dichiarazioni di chi dovrebbe riconoscere che grazie alla scelta di fare una gara di evidenza pubblica caratterizzata da trasparenza e dalla libera concorrenza che questa amministrazione ha giustamente utilizzato per la stesura del bando, ha consentito di partecipare anche a degli imprenditori locali del settore sportivo. La gara è in corso e a breve verrà aggiudicata a una delle due società che hanno presentato l'offerta, rispetto alle dodici invitate. La gestione della piscina comunale è stato uno dei miei primi impegni sin da quando sono in carica come assessore allo sport e cioè da agosto 2015; immediatamente con il settore ci siamo attivati dal punto di vista amministrativo per affrontare la questione del rinnovo dell'appalto. Così, sin da ottobre 2015 è stato avviato il procedimento finalizzato alla risoluzione del contratto. L'attività svolta dalla Federazione italiana nuoto è stata in questi anni un grande successo per la città e di questo li ringraziamo. Precisiamo che la Fin ha ritenuto di non partecipare alla gara. Il comune di Avezzano,  per quanto riguarda i nuovi abbonamenti, tramite la sua struttura tecnica ha già provveduto a diffidare il vecchio gestore ad intraprendere iniziative che potessero indurre in errore o procurare danni agli utenti - continua l'assessore - tra le strampalate tesi complottistiche, c'è quella dell'ex assessore al bilancio del comune di Avezzano che dovrebbe ricordare che negli anni precedenti, compresi quelli in cui lui era in carica nel suo scampolo di mandato, la città di Avezzano versava circa 60.000 € l'anno alla vecchia gestione; circostanza che solo l'amministrazione Di Pangrazio cambiò dal 2013, facendo risparmiare ai cittadini la suddetta cifra. Circa la trasparenza, qualche ex consigliere di maggioranza, poi, finge di dimenticare che l'affidamento alla vecchia gestione è stato svolto a trattativa privata, a differenza di quello attuale che rispetta a pieno tutti i criteri di pluralismo. C'è veramente poco da imparare dalle critiche di questi soggetti - esclama Amatilli - per quanto riguarda le gravi affermazioni di una supposta mancata correttezza nella gestione del bando da parte della struttura tecnica comunale, gli autori ne risponderanno nelle sedi opportune".
 

PISCINA COMUNALE FORSE IL COMUNE E’ “SOCIO” DELLA FIN?

La concessione d’uso della Piscina Comunale alla FIN è scaduta dal 2013 commenta Lorenzo De Cesare ex assessore al bilancio. Da tale data l’amministrazione Di Pangrazio ha alzato un muro di gomma, allora, può essere interessante porsi qualche domanda e ripercorrere la vicenda. Come mai il Comune non ha proceduto in tempi celeri con un bando di gara per selezionare il nuovo gestore? Come mai il Comune non è rientrato in possesso di un bene dei cittadini lasciando che un privato continui a gestirlo senza pagare alcun canone al Comune? Sul primo punto nessuno ha mai dato risposta tanto che La Pineta, una società sportiva del territorio, contro il “comportamento inerte”, cosi si leggerà nell’Ordinanza del TAR che ha obbligato il Comune ad inviare una relazione sul punto, si è rivolta al Giudice Amministrativo. L’Amministrazione Di Pangrazio, per scongiurare l’arrivo di un commissario, finalmente, inizia le procedura di gara. A questo punto il TAR con sentenza pubblicata il 12/08/2016, visto che ormai il bando era stato pubblicato, dichiara il ricorso proposto dalla Pineta improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse e condanna l’amministrazione al pagamento delle spese. Questo primo capitolo di totale mancanza di trasparenza dell’amministrazione Di Pangrazio si chiude dopo più di tre anni con i cittadini che, se pur non ingenti, dovranno pagare le spese di causa.

Sul perché il Comune non rientri in possesso di un bene dei cittadini anche qui non è dato sapere, c’è forse l’interesse a consentire al soggetto privato FIN di fare “cassa”? La domanda è legittima perché nonostante ci sia una procedura di gara in corso, nonostante il Comune ha diffidato in più circostanze la FIN al rilascio dell’immobile la stessa, senza pagare alcun canone, continua indisturbata la sua attività all’interno della Piscina di Borgo Pineta e, stando alle comunicazioni ufficiali, il 19 di questo mese inizierà l’attività sportiva. Su questa pagina di triste e sconcertante mala amministrazione della Giunta Di Pangrazio, gli interrogativi e i lati oscuri si moltiplicano. Forse chi dichiara di riniziare l’attività nella Piscina Comunale già è a conoscenza di chi si aggiudicherà la gestione tanto da vendere abbonamenti per l’intero anno? E perché il Comune non dà seguito alle diffide per rientrare in possesso dell’immobile?

In questa vicenda da scherzi a parte ben si colloca quanto accaduto in sede di sopralluogo presso la piscina Comunale da parte della società che hanno partecipato al bando. Le stesse prima si sono sentite dire che l’Amministrazione non aveva le chiavi della Piscina poi hanno dovuto aspettare che dei responsabili FIN andassero ad aprire e poi si sono visti ostacolati nell’effettuazione del sopralluogo dall’avv. Attili che, qualificatasi come rappresentante della FIN, diceva ai vari tecnici che non potevano scattare foto all’impianto. Da una nota ufficiale mandata dal Comune alle società partecipanti si è appreso che la FIN paga il canone acqua forfettario con costo annuale di circa 1200 Euro. E qui l’ultimo interrogativo di questa telenovela Avezzanese, l’avvocato Attili, questa volta quale Presidente del CAM, sa che la FIN non ha installato, stando alle comunicazioni del Comune, il contatore e che se la FIN pagasse a consumo, come dovrebbe, l’importo annuo sarebbe ben più alto di 1200 €?

Nella consapevolezza che nessuno risponderà a tutti questi quesiti si aspetta che il Comune nomini la commissione per la valutazione dei progetti e, sicuramente, se la prederà comoda, intanto FIN ringrazia.