Politica

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Comunicato Foschi - Pescara – Mi piace – su presunto salvataggio Ryanair

Prima di cantare vittoria e brindare, affibbiandosi il merito di aver salvato il collegamento aereo con Ryanair, consiglierei al Presidente D’Alfonso un atteggiamento più prudenziale: l’eliminazione della sovrattassa del Governo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso stracolmo della compagnia irlandese, è legata infatti all’approvazione di un emendamento che deve ancora passare alla Camera. Ora, considerando che quella manovra farà perdere al Governo 400milioni di euro, ci chiediamo se riuscirà a superare il placet renziano, interessando solo due Regioni. A questo punto, se il Governatore d’Abruzzo ha un tale potere di convincimento, ci chiediamo perché non lo metta a frutto per la sua regione, facendo ridurre di 5 punti l’Irap a carico delle nostre imprese. La verità è che il cammino per mettere al sicuro il nostro aeroporto, scongiurando la perdita dei voli internazionali, è ancora lungo e tortuoso, pieno di insidie, e non permette facili entusiasmi né personalismi”. A dirlo è stato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che per primo, lo scorso inverno, ha svelato il piano di dismissione della base Ryanair a Pescara, prima smentito, e poi clamorosamente confessato dal Governo D’Alfonso.

Appena due mesi fa, il 15 maggio, dalla Sardegna erano rimbalzate notizie tutt’altro che rassicuranti – ha ricordato Foschi -. Ovvero, a fronte di un’interpellanza urgente presentata in aula dal deputato Mauro Pili, il Governo aveva ribadito in modo definitivo che per il 2016 non vi sarebbe stata alcuna riduzione delle tasse e che l’eventuale, ipotetico, taglio del 2017 sarebbe stato valutato solo se il gettito del 2016 sarebbe stato superiore alle previsioni. In caso contrario il Governo non intendeva tornare sui propri passi, parole definitive che chiudevano le porte a qualunque possibile trattativa, semmai ce ne fosse stata una. Ora, tutti sappiamo che il taglio delle tasse passeggero era una delle condizioni poste dalla Ryanair per valutare la possibilità di mantenere la propria base operativa a Pescara, ed è chiaro che, caduta tale possibilità, Ryanair avrebbe portato a termine la propria operazione commerciale. Tradotto: a partire dal primo novembre prossimo, come già preventivato, perso nel frattempo anche il collegamento con Roma effettuato da Alitalia, il nostro scalo rischia di perdere tutte le rotte internazionali, uscendo fuori dal circuito dei grandi aeroporti di riferimento, facendo tramontare anche il teorico sviluppo come terzo aeroporto di Roma, e avviandosi verso il sentiero del declino e del declassamento, con il rischio ormai concreto e tangibile di perdere la qualifica di aeroporto di interesse nazionale. Oggi, a detta del Presidente D’Alfonso, la situazione si sarebbe completamente ribaltata, ovvero il Governo Renzi sarebbe pronto a togliere la sovrattassa, istituzionalizzando, addirittura, con un’apposita norma, gli aiuti per compagnie e voli low cost. Tanto ottimismo, però, ci ha insospettito, così come ci ha insospettito l’aver rinviato il provvedimento al prossimo primo settembre, ed è lì che abbiamo scovato la bufala: ovvero, il provvedimento non può essere immediatamente esecutivo perché la proposta di eliminazione della sovrattassa con l’emendamento deve ancora passare alla Camera, dove non è detto che strapperà l’approvazione se consideriamo che tale operazione costerà al Governo Renzi ben 400milioni di euro. A questo punto – ha aggiunto Foschi – vista la capacità persuasiva del Governatore, di cui però a oggi dubitiamo, ci chiediamo perché non si attivi anche per far abbassare di 5 punti l’Irap alle imprese della nostra regione”.

Vi inviamo cordiali saluti

Pescara 14.07.2016

Armando Foschi

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Sospiri su convocazione 20 luglio Consiglio regionale straordinario sulla chiusura ospedali

L’incontro con il Ministro Lorenzin, promosso su ‘intercessione’ dell’onorevole Chiavaroli, per supplicare di salvare dalla chiusura l’ospedale di Penne aveva più l’aria di un funerale che di un vertice istituzionale. Lo smantellamento del ‘San Massimo’, così come la devastazione di tutta la sanità pescarese e abruzzese, è frutto delle decisioni regionali, di un Governatore, D’Alfonso, che in due anni ha asfaltato il nostro sistema ospedaliero. Se come dicono D’Alfonso e Paolucci vogliono salvare il diritto alla salute dei cittadini, si alzano dalle loro comode poltrone aquilane, vanno a Roma e, senza abbassare la testa, chiedono con forza la deroga per salvaguardare l’ospedale di Penne che è strategico e vitale. La verità è che non ne hanno la forza e, soprattutto, sono stati loro a decidere la fine di quel nosocomio, una verità che faremo emergere in maniera chiara mercoledì prossimo, 20 luglio, in occasione della seduta straordinaria del Consiglio regionale che siamo riusciti a ottenere e che si aprirà alle 15, una seduta alla quale invitiamo in massa tutti i cittadini che risiedono in quelle aree disagiate e che per primi saranno duramente colpiti dalla distruzione della nostra rete assistenziale-sanitaria”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, ufficializzando la data della seduta.

Ai funerali ci si veste in modo elegante – ha ironizzato il Capogruppo Sospiri – e infatti all’incontro con il Ministro Lorenzin, che con il suo decreto legge ha consentito la distruzione dell’ospedale di Penne, dando il via libera alla chiusura di interi reparti e del Pronto soccorso, tutti i presenti erano vestiti in modo elegante, ma tutto qui. Mancava un’interlocuzione vera, perché tutti sappiamo che la decisione di smantellare il ‘San Massimo’ fa capo alla Regione che ha applicato alla lettera il Decreto Lorenzin senza il benché minimo tentativo di reazione o di opposizione, fondata su solide ragioni. Sono due anni che denunciamo il tentativo di ghigliottinare il nostro sistema sanitario; sono due anni che denunciamo un Piano sanitario che avrebbe asfaltato la nostra rete di assistenza, e oggi cominciamo a vederne i frutti. Oggi chi viene colpito da una patologia grave nel territorio vestino-Penne e nelle aree interne, rischia seriamente la vita per assenza di assistenza; chi viene colpito da un infarto o un ictus deve per forza essere trasferito a Pescara o dove c’è posto, privato del diritto di essere assistito a due passi da casa, e deve pregare e sperare di arrivare vivo, in ambulanza, negli ospedali abilitati ai casi gravi, una follia pura. Se veramente il Governatore D’Alfonso o l’assessore Paolucci avessero voluto difendere gli ospedali di Penne o anche Popoli, avevano tutti gli strumenti e le carte per farlo, e parliamo di una giustificazione territoriale che altrove è stata applicata e rispettata, e soprattutto avrebbero semplicemente potuto rappresentare con autorevolezza tali ragioni sui tavoli romani, dimostrando con i fatti che l’ospedale di Penne non poteva essere privato del Pronto soccorso o del punto nascita o delle emergenze. Se avessero voluto, avrebbero potuto chiedere e ottenere una deroga, ma, appunto, non hanno voluto, rispondendo a logiche romane che stanno devastando il nostro territorio. Noi lo sappiamo e mercoledì 20 luglio lo racconteremo e dimostreremo ai cittadini, carte alla mano, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale, un’operazione verità – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – che ci consentirà di smascherare bugie, fandonie, una seduta in cui inchioderemo l’esecutivo regionale alle proprie responsabilità”.

Pescara, 14.07.2016

Capogruppo Forza Italia

Regione Abruzzo

Lorenzo Sospiri