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Tre consigli molto attuali per un viaggio alle Maldive

A guardarlo dall’alto sembra che una collana di perle bianchissime sia stata poggiata in mezzo all’Oceano Indiano, l’arcipelago delle Maldive è uno dei luoghi più affascinanti della terra anche se, a guardar bene, lì di terra ce n’è davvero poca. La superficie emersa a sud delle coste indiane è di circa 300 kmq suddivisi in 26 atolli a loro volta composti da più di mille isolotti. Alcuni sono abitati, altri sono semplici puntini di sabbia in mezzo al blu delle vaste acqua oceaniche, una decina degli atolli maldiviani è, invece, destinata ad un turismo da favola che ogni anno accoglie migliaia di turisti. Lo sanno bene gli italiani che rappresentano il quarto mercato per il turismo del paese asiatico, il 2018 confermerà l’ennesimo segno più alla voce “vacanzieri italiani”, che nel primo semestre dell’anno hanno superato le 50mila unità.
È certamente una vacanza da sogno per chi può permettersela, ma contrariamente a ciò che si pensa non è un viaggio proibitivo in termini economici, a patto che ci si organizzi bene modellando l’esperienza a seconda della disponibilità delle proprie tasche. Le Maldive infatti hanno resort da sono che arrivano a costare anche migliaia di euro per notte, ma stiamo parlando di una fascia extra lusso alla portata solo di pochi fortunati. Con la giusta attenzione ai voli da prendere, una scelta oculata nel decidere in quale arcipelago soggiornare, si può riuscire a contenere il prezzo entro i duemila euro. Ma andiamo a vedere qualche consiglio utile per organizzare al meglio la vacanza dei sogni.
Quando prenotare e partire per le Maldive
La prima cosa da decidere è quando partire, la risposta giusta è da dicembre ad aprile, ovvero durante la stagione secca che è quella perfetta per godersi il sole, il mare, e tutta l’atmosfera che circonda quei mesi maldiviani. Sarà un’ovvietà, ma bisogna cominciare dall’estate a tenere sott’occhio i prezzi degli aerei che normalmente si aggirano tra i 500 e i 700 euro, ma con un po’ di attenzione possono essere anche intorno ai 350. Attenzione anche alle offerte dei resort che spesso abbinano il viaggio aereo alla settimana di permanenza presso la struttura. In certi casi, inoltre, le agenzie di viaggio abbinano alle vacanze alle Maldive anche delle escursioni nelle vicine Oman o Sri Lanka, completando un meraviglioso tour tra penisola araba e sud-est asiatico.
Oltre a proporre interessanti modalità di viaggio, le agenzie specializzate forniscono delle preziose consulenze circa alcuni aspetti del viaggio, in questo caso l’atollo da scegliere, cosa portare in valigia e una serie di informazioni utili a godersi al massimo l’esperienza.
Non dimenticate che, dall’Italia, gli unici voli diretti per l’aeroporto di Ibrahim Nasir partono solo da Roma e Milano, inserendo gli scali le possibilità aumentano grazie soprattutto alle tratte percorse da compagnie arabe e turche.
Un atollo per ogni gusto
Una volta atterrati alla capitale Malè con gli idrovolanti si potranno raggiungere quasi tutti gli atolli abitati dello Stato. Ovviamente è meglio direzionarsi subito verso la zona che meglio risponde alle nostre esigenze. Se ad esempio vogliamo spendere il meno possibile per il pernottamento le migliori soluzioni potremo trovarle nell’isola di Maafushi che si trova nell’atollo di Malè Sud, qui troveremo le guest house più economiche, ma sempre inserito nell’eden maldiviano. Diverso invece se stiamo cercando l’esclusività più assoluta e, soprattutto, se possiamo permettercela, in quale caso l’atollo di Noonu farà al caso nostro.
Allo stesso modo ogni atollo è meraviglioso ed ha una sua peculiarità: Himmafushi è famoso per l’artigianato locale; Gaamaadhoo è un paradiso per i surfisti; Gaafaru ha ben tre relitti sui suoi fondali che pullulano di biodiversità e sono un must per i sub, ma a proposito di vita marina Baa è riserva mondiale della biosfera secondo l’Unesco, non potrete mai fare uno snorkeling migliore. Ancora: ad Ari nuoterete con gli squali balena e poi andrete a pranzo nell’Ithaa Undersea Restaurant, un vero e proprio ristorante sottomarino; di notte potrete vedere brillare il plancton luminescente sulle sponde dell’Isola di Vaadhoo. Insomma, già da questa carrellata veloce dovreste aver capito che è meglio chiarirsi un po’ le idee prima di lanciarsi all’esplorazione.
Occhio alla capitale
Malè è la capitale dello Stato, conta circa 300 mila abitanti ed è di fatto l’unico centro urbano delle Maldive. È una città dalla storia secolare, da vedere la moschea costruita nel 1656, e sede dei trasporti e della politica maldiviana. Negli ultimi tempi è balzata all’onore delle cronache per via dei disordini politici avvenuti tra il governo e l’opposizione. Il 5 febbraio il presidente Abdulla Yameen ha dichiarato lo stato di emergenza che si è protratto per circa un mese e mezzo, in realtà si è trattato piuttosto di una congiura del governo contro l’opposizione con l’accusa di “attacco all’esercizio democratico del paese”.
In settembre si sono tenute nuove elezioni e, a grande sorpresa, il leader Yameen è stato sconfitto in favore di Ibrahim Mohamed Solih, meglio conosciuto con il soprannome Ibu. Grazie ad una coalizione anti governativa la vittoria del neo presidente Ibu è stata possibile, da vedere quanto sarà garantita la sua governabilità a causa delle tante opinioni divergenti nella maggioranza ed una tendenza, potremmo dire storica, all’instabilità politica. Ciò nonostante consigliamo, se si ha intenzione di viaggiare alle Maldive, di dare sempre uno sguardo alle cronache locali ma senza particolare angoscia considerato che gli atolli non hanno mai risentito dei disordini della capitale. Inoltre, una Direttiva sui pacchetti di turistici Ue 2015/2302 entrata in vigore l’1 luglio 2018 darà diritto a recedere senza penali un viaggio acquistato in agenzia “in caso di eventi legati a situazioni eccezionali ed imprevedibili legate a fattori di instabilità interna e di sicurezza”.
Di Davide Prandini

Scommesse sportive online: come avvicinarsi al mondo del betting senza correre rischi

Cresce il fronte degli italiani appassionati di scommesse sportive che scelgono il canale del web per tentare la fortuna con pronostici sull'esito dei big match calcistici e non solo.

Nel 2017, circa 2,2 milioni di italiani hanno effettuato almeno una volta una puntata online, contribuendo alla raccolta record di 1,37 miliardi di euro registrata, nel suo complesso, dal settore del gioco via web.

Betting in Italia: un'offerta vasta ma sempre più sicura

Spesso bistrattate dai media e associate automaticamente al fenomeno della ludopatia, in realtà le piattaforme di gioco online hanno saputo adattarsi alle stringenti normative stabilite dell'ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) dando vita ad ambienti sicuri e ricchi di tutele per gli utenti.

Insomma, oggi dilettarsi con qualche puntata sulle partite o sugli eventi sportivi del giorno può rappresentare un passatempo semplice ed innocuo. Oltre ad adottare sempre un comportamento misurato nei confronti del gioco, tuttavia, è importante sapere come avvicinarsi a questo mondo, specie quando si è alle prime armi.

Scommettere online è davvero sicuro?

Sì, le piattaforme di betting online raggiungibili dall'Italia sono sicure, ma nella scelta dell'operatore al quale affidarsi occorre comunque adottare qualche precauzione.

I portali certificati dall'ADM possono essere riconosciuti con semplicità: nella home page del sito deve essere riportato il numero di concessione, verificabile in qualunque momento sul sito dell'Agenzia.

In più, rappresentano indizi di affidabilità il ricorso a connessioni criptate (riconoscibili dal prefisso https prima del dominio del sito), la presenza di sezioni dedicate a regolamenti ed istruzioni di gioco, la dichiarazione esplicita delle probabilità di vincita e l'adozione di strumenti di tutela del giocatore, come quelli relativi all'autolimitazione automatica delle puntate. In generale, poi, il consiglio rimane quello di orientarsi sui grandi nomi del settore o comunque sui marchi che vantano una lunga storia.

Va da sé che eventuali bonus di benvenuto ed altre promozioni rappresentano un ulteriore fattore in grado di orientare la scelta. In questo caso, si consiglia di fare attenzione alla presenza dei termini e delle condizioni di utilizzo nella pagina che descrive i bonus scommesse: la trasparenza dal punto di vista della validità e delle modalità di fruizione delle promozioni è un altro importante indice di serietà del gestore.

Cosa occorre per puntare online?

App e portali ottimizzati in ottica mobile oggi consentono di giocare da computer desktop o portatile, ma anche sfruttando tablet, smartphone e, in alcuni casi, persino smartwatch. L'unico accorgimento consiste nel verificare la compatibilità del proprio device con l'offerta dell'operatore e, naturalmente, testare l'usabilità complessiva del sito.

Per rendere piacevole l'esperienza di gioco e mettersi al riparo dalla delusione di giocate non andate a buon fine per colpa di un'interruzione della connessione, si raccomanda, specie per chi sceglie smartphone e tablet, di accertarsi della stabilità della rete.

In particolare, una buona connessione è irrinunciabile quando si intende cimentarsi nelle scommesse live, le puntate "dal vivo" messe a segno mentre la gara si sta svolgendo. Questa formula di giocata, infatti, impone grande tempismo, dal momento che le quote variano continuamente sulla base di quanto avviene in campo.

Infine, occorre scegliere un metodo di pagamento da impiegare per completare versamenti e prelievi. Oltre alla possibilità di ricaricare il proprio "conto gioco" tramite tradizionali bonifici bancari, la maggior parte delle grandi piattaforme di betting accettano carte di credito e prepagate dei principali circuiti (Visa e MasterCard) e consentono anche i trasferimenti a partire da conti online con servizi quali PayPal o Skrill.

La presenza di informazioni chiare circa i metodi di pagamento accettati rappresenta un altro elemento da prendere in considerazione nella scelta del gestore.

Cos'è un conto gioco?

Tutti i portali di betting sportivo regolarmente autorizzati dall'ADM impongono all'utente l'apertura di un conto gioco per accedere alle scommesse. Lo scopo di questo strumento è quello di tracciare tutti i movimenti di denaro effettuati dal giocatore e dal bookmaker (ricariche, puntate, vincite riscosse e prelievi), sia allo scopo di prevenire eventuali usi illeciti per riciclaggio che di aiutare gli utenti a tenere traccia di uscite ed entrate.

La creazione di un conto gioco richiede l'inserimento di dati personali (quali nome, cognome, data di nascita, ecc.), l'indicazione di un nome utente e di una password che rispetti gli standard di sicurezza e la segnalazione di un documento (carta di identità, patente o equivalenti).

Allo scopo di impedire la registrazione di soggetti minorenni e di evitare che uno stesso utente apra più conti sul medesimo portale, per completare l'operazione è richiesto l'invio di una scansione o di un fax del documento.

Come gestire correttamente il conto gioco?

Per evitare di incappare in sorprese poco piacevoli, è essenziale prendere alcuni accorgimenti nella gestione del proprio conto gioco.

In primis, già in fase di registrazione all'utente è richiesto di specificare un limite di spesa settimanale, raggiunto il quale viene bloccata la possibilità di effettuare ulteriori versamenti. Il consiglio è quello di sfruttare tutte le funzionalità proposte dal gestore e impostare anche un limite per le giocate giornaliere e per la singola puntata. Questi strumenti di autolimitazione sono estremamente utili per evitare di spendere più di quanto inizialmente preventivato e, non a caso, si rivelano preziosi per contrastare il gioco patologico.

È buona prassi tenere sempre al sicuro i propri dati personali evitando di rivelarli a soggetti terzi e diffidando da richieste delle stesse ricevute via email. Oltre a porre sempre molta attenzione al pericolo rappresentato dai tentativi di phishing, qualora si abbia il sospetto di intrusione nel proprio account è sempre possibile accedere alla cronologia dei login e al saldo del conto gioco, dove sono riportati in ordine tutti i movimenti effettuati.

di Davide Prandini