Cronaca

99 cannelle

È di questi giorni l’individuazione di una affascinante sepoltura simultanea di due giovani individui, un uomo e una donna di circa venti anni, uno accanto all’altro con i corpi accuratamente composti con le braccia incrociate sull’addome e i volti rivolti l'uno verso l’altro. Forse due innamorati di un tempo?

Il rinvenimento si inquadra nelle indagini in corso nella chiesa di Sant'Antonio fuori le mura a Pile, che accoglie altre sepolture individuate nello stesso contesto, databile presumibilmente tra il XIV e XV secolo d.C.

Sulle testimonianze antropologiche sinora emerse e su quelle che verranno alla luce anche nel prosieguo dei lavori, la Soprintendenza attiverà indagini specifiche, che condurranno all'età esatta dei due individui al momento del decesso.

Le indagini sono seguite dall’archeologo Alessio Cordisco.

ospedale

In riferimento alle posizioni dei DG delle ASL dell'Aquila e Pescara, rispettivamente Rinaldo Tordera e Armando Mancini, qualche precisazione: Tordera non risulta nell'elenco nazionale del ministero della salute, contenente gli idonei a ricoprire il ruolo di manager nelle ASL, Mentre per Armando Mancini, non figura nella lista solo per ragioni anagrafiche. Insomma, nell'elenco citato, il nome di Tordera non è presente perché non ha maturato i 5 anni di direzione continuativa e in pratica, la nomina di Tordera non era possibile e non si escludono esposti alla Corte dei Conti per accertare le responsabilità in solido, nella nomina del manager che, a detta degli esperti del settore, ha vanificato quanto di buono aveva fatto, a suo tempo, Silveri. Tordera non poteva essere nominato: sarà anche per questo che un territorio come la Marsica ha continuato a subire spoliazioni? Un manager "abusivo" può portare ad una reiterata depauperazione e l'abbiamo visto, ma chi ha collocato questa inappropriata figura in un ambito tanto delicato, dovrà pagare come a pagare sono stati e sono i cittadini – utenti delle strutture ospedaliere e dei territori coinvolti.

canistro santa croce

La società Santa Croce spa, al termine di una lunga controversia giudiziaria, ha ripreso il possesso della cosiddetta “vasca di calma”, lungo la conduttura che collega le sorgenti di acqua minerale Sant’Antonio Sponga di Canistro, in località Capranica, allo stabilimento di proprietà della stesso sodalizio dell’imprenditore molisano Camillo Colella, che aveva in concessione il prezioso bene.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Anna Carla Mastelli, ha disposto l’immediata restituzione delle chiavi che erano state consegnate in affidamento momentaneo al responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Canistro, Massimo Iafolla, che, “dopo averle mantenute in modo del tutto illegittimo”, le ha restituite nei giorni scorsi.