Cronaca

crognaleto 

Sfiorata tragedia oggi pomeriggio a Crognaleto dove, intorno alle 14:00, una squadra dei vigili del fuoco del Comando di Teramo è intervenuta a Cervaro per l’esplosione in un fabbricato di tre piani. I pompieri, appena giunti sul posto, hanno verificato che nell’edificio si era verificata una deflagrazione, scoppiata in un locale sito al piano terra. L’onda d’urto prodotta dall’esplosione, ha provocato la rottura quasi completa del portone di ingresso in legno e vetro, proiettandone alcune parti contro il fabbricato prospiciente, distante circa 5 metri. Anche un’autovettura parcheggiata nei pressi della costruzione, è stata colpita da alcuni frammenti del portone. All’interno del locale una cucina a gas, da cui si presume possa essersi originato l'incidente. La deflagrazione ha anche innescato un principio di incendio. Il fabbricato era occupato dal proprietario novantenne, che, fortunatamente, al momento dell’esplosione, era assente.

ranieri gianluca

I Comuni, nel corso di un’assemblea dei sindaci, si sono detti pronti ad accollarsi le spese per il mantenimento del Tribunale di Avezzano. Nel corso del consiglio comunale d lunedì prossimo, 6 novembre, alle 15, verrà affrontato il caso. Il dibattito sui tribunali abruzzesi è arrivato anche in consiglio e, secondo il consigliere del M5s Gianluca Ranieri (nell'immagine), ci sarebbero ritardi nell’iter. Una interrogazione di Ranieri è stata presentata sull’attivazione della commissione paritetica fra Regione Abruzzo e il Governo, che ha lo scopo di definire un “Piano di interventi” condiviso per evitare la chiusura dei quattro Tribunali abruzzesi.

tribunale

Erano rimasti coinvolti in una vicenda legata a fatti di presunta usura risalenti al 2008. Il tribunale di Avezzano ha deciso per due assoluzioni e una condanna a due anni. La vicenda, che ha coinvolto due imprenditori, assolti dai giudici del tribunale di Avezzano, Francesco Lupia (presidente) e Carla Mastelli, riguardava la pratica del cambio assegni. Si tratta di M.M., 51 anni e R.S. (53) finiti sotto processo perché secondo l’accusa avevano messo in atto una serie di intermediazioni economiche nei confronti di un consente commerciale, anche egli di Avezzano. Pare che l’uomo fosse stato costretto a pagare tassi usurari ai due dopo aver ricevuto dei prestiti. Agli imprenditori erano stati contestati alternativamente i reati di truffa e usura. Sono però stati assolti perché il fatto non sussiste.