- Visite: 294
- Pubblicato: 02 Novembre 2017
Oltre dodici anni dall’accertamento dei fatti e dieci dalla formale contestazione degli organi inquirenti della Guardia di Finanza di Siena e di Avezzano. Ne sono serviti così tanti per arrivare alla conclusione del processo penale di primo grado per circa una quindicina di imprenditori marsicani che, tra il 2002 e il 2006, si erano riforniti di carburante presuntivamente a costo ribassato – in quanto, secondo l’accusa, materiale derivante da attività illecite – da una società marsicana di distribuzione di prodotti petroliferi. Ai legali rappresentanti della Società fornitrice, M. P. e F. P., il Tribunale di Avezzano aveva contestato i reati di truffa, falsità in sigilli di Stato ed evasione fiscale, commessi in relazione a forniture di prodotti petroliferi a Poste Italiane, Trenitalia SpA, Enel, Regione Campania e ministero delle Finanze, per i quali è stata emessa da poco sentenza di non luogo a procedere perché prescritti.
Stessa sorte è toccata a gran parte degli acquirenti chiamati a rispondere del reato di ricettazione – che paradossalmente prevede una pena maggiore – per aver acquistato ingenti quantità di prodotti petroliferi a costo ribassato forniti dalla Società di distribuzione.
Assolti per parte dei reati P.G. e D. B. W. perché il fatto non sussiste; pronunciando sentenza su parte delle residuali posizioni coinvolte.