Cronaca

d orazio quirino 110313 rep 07

Nel palazzo aquilano dell’Emiciclo, l’incontro col presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, avente ad oggetto la richiesta di assegnazione gratuita, al comune di San Benedetto, dell’ex casone di guardia in uso all’ex Arssa, situato nel Comune marsicano, rimasto in abbandono nonostante un intervento di ristrutturazione eseguito nel 2006/2007, ha avuto esito positivo. Durante l’incontro col governatore D’Alfonso, il sindaco Quirino D’Orazio (nell'immagine di "Telesirio"), ha manifestato la volontà di acquisire e valorizzare l’immobile, per adibirlo a primo museo marsicano di arte contadina e primo museo archeologico dell’antica città di Marruvium. Il presidente D’Alfonso ha accolto con entusiasmo l’iniziativa il 18 luglio ed ha comunicato l’accoglimento della richiesta.

prati d angro

E’ stato il parco nazionale con le sue guardie a bloccare i lavori della strada dei Prati d’Angro. Non c’era stato, infatti, il rispetto delle regole imposte dall’ente e per questo il cantiere è stato fermato. Il direttore del parco con ordinanza n.3/2016 del 13 luglio ha disposto la sospensione dei lavori perché, sul tratto di strada tra la Val Cervara e la Fonte dell’Aceretta le opere non erano autorizzate, a seguito del parere sulla Valutazione di Impatto Ambientale. L’ordinanza è stata notificata al Responsabile del Servizio Tecnico del Comune di Villavallelonga, al Direttore dei Lavori ed al Legale Rappresentante della Ditta esecutrice.

tribunale

Malmenava la figlia minorenne, la insultava, la costringeva a drogarsi per poi farla assistere ai propri rapporti sessuali con più uomini. G. B. E., 43 anni, di origine polacca, si è presentata ieri mattina, 19 luglio, dinanzi al Giudice del Tribunale di Avezzano Anna Carla Mastelli per le accuse di maltrattamenti in famiglia contro la figlia, ex convivente, allontanata da lei attraverso i servizi sociali. I fatti, estremi e contro natura, sono venuti a galla nel 2010 ed hanno visto, quale protagonista inconsapevole, una giovanissima all’epoca dei fatti sedicenne, vessata dalla madre.

Le lesioni psicologiche, protrattesi per anni, sono state confermate da svariati testimoni. Ieri sera la decisione del giudice, arrivata dopo una lunga camera di consiglio, ha inflitto la condanna di due anni e due mesi di reclusione alla cittadina polacca, per la quale c'è ancora la galera.