Cronaca

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CORRUZIONE A L’AQUILA: SEQUESTRATI DALLA GUARDIA DI FINANZA 260.000 EURO NEI CONFRONTI DI UN FUNZIONARIO PUBBLICO E DELLA FIGLIA PROFESSIONISTA.

Questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale di L’Aquila hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente della somma di 264.000 euro, nei confronti di due dei tre indagati, cui risulta ascritta l’imputazione per “Truffa ai danni dello Stato” e “Corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio”.

Il sequestro rappresenta l’epilogo di indagini di polizia giudiziaria delegate alla Compagnia di L’Aquila dalla Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. David Mancini, inerenti l’aggiudicazione dei lavori di ricostruzione di un condominio danneggiato dal terremoto.

Centrale è apparsa la figura di un ingegnere aquilano, dipendente del Comune di L’Aquila con ruoli direttivi, nonché amministratore del condominio interessato dalla ricostruzione post-sisma che, in virtù di tali pubbliche funzioni, ha pilotato l’assegnazione dei lavori edili per un importo complessivo di circa nove milioni di euro ad un’impresa trevigiana e la nomina della figlia al ruolo di progettista e direttore dei lavori.

Attraverso l’acquisizione di voluminosa documentazione, l’analisi in forma forense di documenti informatici nella disponibilità degli indagati e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato possibile ricostruire gli illeciti interessi dei soggetti sottoposti ad indagine.

E’ infatti chiaramente emerso come il pubblico funzionario, in totale spregio dei propri obblighi e doveri ed al solo fine di perseguire interessi personali e familiari, abbia posto in essere una serie di illeciti comportamenti che gli hanno consentito di ottenere indebiti vantaggi patrimoniali pari a:

  • euro 214.000 circa, corrispondenti ai compensi professionali percepiti dalla figlia, neolaureata e senza alcuna esperienza professionale, in seguito alla sua nomina a progettista e direttore dei lavori, ottenuta mediante la promessa che lo stesso funzionario pubblico, approfittando del proprio ruolo all’interno dell’Ente locale, avrebbe agevolato l’iter burocratico della pratica di finanziamento;

  • euro 50.000 circa, corrispondenti ad un forte sconto “extracontratto” concesso dalla ditta aggiudicataria dei lavori, quale contropartita per l’assegnazione dell’appalto, in ordine all’edificazione di alcune villette a schiera nella frazione aquilana di Pianola, di proprietà di una società immobiliare riconducibile alla figlia del pubblico dipendente.

L’operazione di servizio appena conclusa testimonia la particolare attenzione riservata dalla Guardia di Finanza nel contrasto alle truffe ed agli sprechi di denaro pubblico e nella lotta all’illegalità nella P.A., che, alterando le regole della sana competizione tra imprese, danneggia gli operatori onesti facendo lievitare il costo dei servizi.

Comando Provinciale Guardia di Finanza                                             Telefono 086234961-08623496854

Via Raffaele Paolucci, 67100 L’Aquila                                                    Fax         08623496855

alba adriatica

Sarà presentato un progetto nuovo per la risoluzione del problema dell’erosione a sud della foce di Alba Adriatica. Lo ha deciso l’assemblea dell’organismo che conta oltre cinquanta albergatori albensi che continua a nutrire dubbi relativamente al progetto messo in campo per frenare l’attività erosiva a Villa Rosa. La soluzione ritenuta idonea per la salvaguardia non solo della costa albense ma di quella teramana a sud del torrente è la realizzazione di pennelli orizzontali (barriere parallele), da estendere lungo la costa teramana.

pescara citta

Operazione della Polizia Municipale a Piazza Salotto di Pescara: multe di tremila euro per il dehors. Basito anche il Comune.

Fa discutere il giro di vite disposto dal Comandante della Polizia Municipale di Pescara sugli esercizi commerciali di Piazza Salotto e dintorni: irregolarità di vario tipo sono state sanzionate con multe pesanti motivate da vari inadempimenti amministrativi. la contestazione più comune riguarda la morosità per la Cosap da pagare per i dehors. Ragguardevoli gli importi (mediamente attorno ai 3000 euro) addebitati ai commercianti, la gran parte dei quali si è difesa adducendo la scarsa chiarezza della normativa.