Cronaca

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Avezzano, gettito TASI con un più 2 Milioni: il prezzo della pessima amministrazione Di Pangrazio

Era la primavera 2012 quando Di Pangrazio diceva che mai avrebbe aumentato le tasse sugli immobili. Da lì a poco sarebbe arrivata la TASI, un’ottima fonte di denaro per coprire i buchi di bilancio creati dalla pessima gestione della “macchina comunale” da parte dell’attuale amministrazione.

Caro Sindaco, che dire?!! Siamo felicissimi di pagare questa tassa, "rimodulata nel 2015" e maggiorata per molti anche del 150% come in quest'ultimo anno. E' giusto, visto che le strade di Avezzano e frazioni sono state migliorate, i giardinetti di Avezzano, Piazza Torlonia e la pineta fanno scuola nella Marsica e nell'Italia intera su come va gestito il verde pubblico.

Caro Sindaco, che dire?!! Grazie alla sua amministrazione, grazie a lei ed ancora grazie per la “smart-city” che ci aveva promesso e che oggi possiamo dire di avere.

Per avere in cambio così tanta inefficienza, i cittadini avezzanesi dovranno sborsare circa due milioni di euro (circa 50 € in più a persona), in un periodo di crisi come questo, senza considerare che, in comuni confinanti, si possa arrivare a pagare un quinto della TASI di Avezzano.

Come Movimento 5 Stelle condanniamo profondamente questa gestione scellerata della cosa pubblica, ritenendo assolutamente prioritario intervenire sugli sprechi, tagliando i costi dell’amministrazione invece di aumentare le imposte su di una città che da anni non vede un progetto di crescita e di riqualificazione.

Caro Sindaco, che dire?!! Grazie del magnifico regalo di Natale.

Movimento 5 Stelle di Avezzano

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DRAGAGGIO, FEBBO A DEL VECCHIO: DICHIARAZIONI ANCOR PIU’ GRAVI

 PESCARA 19/12/2015 – “Le dichiarazioni di Enzo Del Vecchio, intervenuto non si sa a quale titolo visto che non è stato chiamato in causa, andranno ad arricchire l’esposto notificato proprio ieri  alla Procura della Repubblica: ciò che afferma il vice sindaco di Pescara è veramente grave e merita approfondimento. La denuncia esposto è stata indirizzata, oltre alla Procura, anche ai componenti del Via (che conoscono la problematica), alle OO.PP. Lazio, Abruzzo, e Sardegna (ente appaltante), al Ministero dell'Ambiente (valutazione impatto) e C.E. Direzione Generale Ambiente (già precedentemente interessata ed intervenuta)". 

E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo replicando alle dichiarazioni di Del Vecchio sul dragaggio.

“Quanto dichiarato da Del Vecchio – rimarca Febbo - infatti non solo risulta inopportuno ma mi lascia incredulo, alimentando di fatto i sospetti e i dubbi. Voglio evidenziare che la pratica è stata portata fuori sacco al Via , quindi senza alcun rispetto delle norme Regionali, Nazionali ed Europee, circa la trasparenza e la partecipazione; il Comitato Via regionale ritiene di richiamare illegittimamente e fuori  applicazione l'art. 6 del D.Lgs 152/2006 così come invece stabilito dagli organismi della Comunità europea, intervenuti dopo un mio primo esposto che ovviamente lo stesso Comitato e gli organi regionali conoscono.  Ma ancora più grave risulta lo scenario disegnato da Del Vecchio: si parla infatti di un affidamento di una gara del 2014 (cioè circa due anni prima) incredibilmente su un progetto che non si conosceva e del quale nessuno poteva sapere cifre e dettagli. Rimane da capire , a questo punto, il rispetto delle norme sull'affidamento delle opere pubbliche. Vorrei inoltre sottolineare che quel tratto di mare è stato oggetto di problematicità relative all'inquinamento e non è da escludere, come evidenziato anche dal Direttore Tecnico Arta dott. G. Damiani, che l'aver eseguito lavori di dragaggio nel periodo estivo abbia potuto influenzare lo stesso inquinamento e comunque sicuramente l'intorbidamento delle acque. Ciò che ha dichiarato il Vice Sindaco di Pescara  -conclude Febbo - risulta assurdo e inconcepibile e spero che la Procura faccia luce su questa intricata vicenda”.    

carabinieri

Ieri i Carabinieri del Nor di Pescara hanno arrestato, in flagranza di reato, un 44enne e una 38enne, entrambi pluripregiudicati di origini rom e residenti a Cappelle sul Tavo. La coppia è accusata di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. La perquisizione domiciliare, avvenuta con l’ausilio dell’unità Cinofili di Chieti, è scattata nelle prime ore del pomeriggio.

I militari dell’Arma hanno battuto palmo a palmo sia l’abitazione che le pertinenze, controllando ogni anfratto e tutto il terreno circostante; all’interno di una vecchia rimessa di attrezzi, poco distante dalla casa, i due coniugi avevano abilmente nascosto, nell’intercapedine tra le travi portanti del tetto e le tegole, un grosso involucro di cellophane contenente un blocchetto di eroina del peso complessivo di 150 grammi.