Cronaca

 

SILVI: COMUNIONE DIVENTA CASO

– Un bambino autistico di Silvi, presso la chiesa dell’Assunta, è stato escluso, per volere del parroco, dalla messa e dalla cerimonia della sua Prima Comunione. La vicenda,che è stata ripresa da diverse testate nazionali,sta ora scatenando numerose polemiche.Il sacerdote che doveva somministrare il sacramento al bambino affetto da autismo, dopo aver assistito alle prove che precedono il rito, ha spiegato ai genitori che il loro bambino “disturbava” perché non riusciva a stare fermo, parlava e, per sbaglio, ha fatto cadere un cero. Per il sacerdote sarebbe stato meglio se avesse ricevuto la Comunione in un momento diverso.I genitori del bimbo, però, non si sono arresi e, dopo aver compiuto una breve ricerca, hanno trovato un altro sacerdote,che ha deciso di organizzare la celebrazione eucaristica per il bambino presso un’altra chiesa. Tutto si è svolto nella maniera più naturale, con tanto di addobbi, canti e vestito bianco. La Prima Comunione per il piccolo c’è stata ugualmente e la sua famiglia ha potuto festeggiarlo come desiderava.

 

chieti tribunale

CHIETI: CONDANNA

- Il gup del Tribunale di Chieti, Morena Susi, ha condannato, nel processo con rito abbreviato, a 4 anni e 2 mesi di reclusione e 20.000 euro di multa un 42enne di Pescara.Lo scorso 16 febbraio l’uomo era stato arrestato a San Giovanni Teatino,perché trovato in possesso di oltre 5 kg. di eroina. L'avvocato difensore, ha invece puntato sull’applicazione del quinto comma dell’articolo 73 del testo unico in materia di stupefacenti, ovvero la lieve entità del fatto dal momento che in base a ciò che è emerso dagli esami di laboratorio, lo stupefacente sequestrato conteneva solo 39 gr.
di principio attivo.

l aquila comune

L’AQUILA: DONNA CADE PER UN TOMBINO SPORGENTE E CHIEDE I DANNI

– Ancora una grana per il Comune dell’Aquila a causa di incidenti su strade sconnesse sia in centro che in periferia.
L’ultima riguarda una donna aquilana G.S. la quale ha citato in giudizio l’ente allo scopo di ottenere un risarcimento di 10mila euro.Secondo la sua ricostruzione dei fatti si sarebbe infortunata schiantandosi a terra a causa di un tombino sporgente e non segnalato per poi patire dolorosi traumi.Il Comune pero', a differenza di altri casi, non vuole pagare. Secondo la tesi difensiva non ci sono profili di responsabilità “in quanto il fatto sarebbe avvenuto in pieno giorno e in ottime condizioni di visibilità per cui tale insidia poteva essere superata attraverso l’adozione di opportune cautele da parte della persona danneggiata”.