Cronaca

NERETO: FULMINE COLPISCE 2 CASE

- Nel pomeriggio di ieri, una squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Nereto è intervenuta a Sant’Omero, in via Degli Artigiani, per i danni provocati da un fulmine ad alcune abitazioni. Il fulmine, caduto durante il violento temporale che ha interessato la zona, ha colpito due abitazioni distanti circa 40 metri l’una dall’altra. In entrambe le abitazioni sono stati danneggiati l’impianto elettrico e del gas e una delle due ha subito anche gravi danni al tetto e al solaio sottostante. I vigili del fuoco hanno rimosso le parti pericolanti della copertura e posizionato alcuni teli per impermeabilizzare il tetto. L’intervento dell’ENEL e della ditta del gas ha invece consentito di ripristinare l’alimentazione dei servizi essenziali per rendere utilizzabili le due abitazioni.

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MONTORIO AL VOMANO: TIR IN FIAMME, RICOVERATI TITOLARE E VIGILE DEL FUOCO

– Due squadre dei vigili del fuoco del Comando di Teramo e del Distaccamento di Roseto degli Abruzzi, sono intervenute presso una ditta di autotrasporti di Montorio al Vomano a seguito dell’incendio di alcuni camion, divampato ieri sera.
Le fiamme sono partite dalla motrice di un autoarticolato in sosta nel piazzale e si sono poi propagate ad altre otto motrici. Le fiamme sono state alimentate anche dal gasolio contenuto nei serbatoi dei mezzi pesanti. Nel tentativo di allontanare i camion che rischiavano di essere raggiunti dalle fiamme, il titolare della ditta ha riportato ustioni al capo e agli arti ed è stato trasportato presso l’ospedale di Teramo insieme ad un vigile del fuoco che ha subito una distorsione al ginocchio.

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TERAMO:PRESIDENTE PROVINCIA A PROCESSO

- Il presidente della Provincia di Teramo e sindaco di Valle Castellana, Camillo D’Angelo, è finito a processo con l’accusa di esercizio abusivo della professione. A citarlo direttamente a giudizio davanti al giudice monocratico Carla Fazzini è stato il P.M. Silvia Scamurra. La vicenda nasce nel 2015 quando D’Angelo ha redatto il progetto di un intervento edilizio privato, commissionato da un residente di Rocca Santa Maria e secondo l’accusa non avrebbe potuto farlo. Insomma, per la Procura D’Angelo avrebbe abusivamente esercitato la professione di ingegnere civile e ambientale «redigendo il progetto architettonico e strutturale, il computo metrico, gli stati di avanzamento dei lavori nonché espletando le funzioni di direttore dei lavori.