Cronaca

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PESCARA: CLIENTELA MOLESTA

- Il questore Luigi Liguori ha sospeso per 15 giorni le autorizzazioni per un bar di Pescara ubicato nei pressi dell’area di risulta. Il locale era sotto l’attenzione della Polizia di Stato anche a seguito di segnalazioni da parte di residenti della zona i quali hanno lamentato anche la presenza di persone moleste. Dall’attività di controllo svolta per diversi giorni, in tutte le fasce orarie, dalla Squadra Volante e dal Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo, anche con l’ausilio delle unità cinofile, è infatti emerso che, l’esercizio è un luogo di ritrovo abituale di pregiudicati e di persone dedite all’uso di stupefacenti e alcool, che si ubriacano spesso, generando una situazione di disagio e pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico.

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TERAMO: “OLTRE UN’ORA DI TERRORE IN CARCERE”

– “Oltre un’ora di puro terrore”: ancora una spaventosa aggressione all’interno del carcere di Teramo dove un detenuto, di origini nordafricane, senza nessun motivo apparente, prima ha simulato un malore poi, una volta intervenuti gli agenti e il personale sanitario dell’istituto, è andato in escandescenza e con una lametta estratta da un rasoio ha tentato di ferire i presenti. E\' l’ennesimo episodio che si è verificato ieri sera, intorno alle 22, come raccontano le sigle sindacali rappresentative del corpo di Polizia Penitenziaria.

 

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PESCARA: RICATTO A LUCI ROSSE

- Le vicende legate a un ricatto a luci rosse fatto da una coppia di Montesilvano nei riguardi di un parroco della provincia, andranno il 22 febbraio prossimo davanti ai giudici del tribunale di Pescara. Ieri il gup Nicola Colantonio ha rinviato a giudizio moglie e marito (lei C.D.A, 49 anni, lui E.S., 54 anni) per estorsione, e uno dei loro figli (A.S. 34 anni) per riciclaggio. La storia: il parroco che si invaghisce della donna che gli fa capire di essere disponibile a una storia di sesso; il marito che sa tutto ed entra con grande tempismo in scena per smascherare la tresca amorosa; e il prete che per evitare lo scandalo dovuto alle registrazioni audio-video del marito inizia a pagare, arrivando a versare nel corso degli anni 700mila euro; fino a quando la vittima non regge più alle continue richieste e, va dai carabinieri e racconta tutto.