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- Pubblicato: 30 Agosto 2017
Sindaco e giunta mettono le mani nelle tasche degli avezzanesi per far pagare il conto, “piuttosto salato”, dell'avvocato difensore dei sei consiglieri “abusivi” di Palazzo, nel ricorso elettorale post assegnazione dei seggi. I consiglieri della coalizione Di Pangrazio - Gianni Di Pangrazio, Mario Babbo, Nando Boccia, Cristian Carpineta, Lino Cipolloni, Domenico Di Berardino, Antonio Di Fabio, Sonia Di Stefano, Luigia Francesconi, Gianfranco Gallese, Giannino Luccitti, Gabriele Tudico, Roberto Verdecchia, riunitisi nei giorni scorsi per la valutazione della questione, documenti alla mano - puntano il dito accusatore e annunciano battaglia in tutte le sedi. “De Angelis, l'ex finto difensore del risparmio di fondi pubblici, ha gettato subito la maschera”, affermano i Consiglieri compatti, “e abbracciato il partito della spesa mettendo le mani nelle tasche dei cittadini a tutto vantaggio dei consiglieri abusivi, fatti accomodare sullo scranno da una decisione a dir poco discutibile del presidente Forgillo che ha calpestato la volontà popolare assegnando solo il 25% dei seggi (6 su 24) alle dieci liste premiate dagli elettori al primo turno con oltre il 51% dei voti popolari”. Decisione impugnata davanti al TAR dalla coalizione Di Pangrazio. Ora, però, al di là della contesa, ciò che la coalizione Di Pangrazio contesta a chiarissime note è, in primis, quel salatissimo conto - ben 17mila euro - al popolo: “visto che il ricorso elettorale è contro i sei consiglieri abusivi e non contro il Comune di Avezzano, che è soltanto parte formale del ricorso. Il finto moralizzatore della spesa pubblica, ovvero il sindaco Gabriele De Angelis, e la giunta comunale spieghino ai cittadini dov'è l'interesse pubblico e quindi la legittimità della spesa visto che la contesa è tra sei persone da una parte e sei dall'altra che si contendono un seggio comunale. Il Comune, come qualunque ente pubblico, dovrebbe avere come unico interesse la corretta applicazione della legge - cosa che certamente farà il Tar - e non difendere, a spese dell’erario, gli interessi di una parte politica. I consiglieri ricorrenti della Coalizione Di Pangrazio hanno sostenuto con le proprie tasche le spese inerenti il ricorso elettorale. Analoga cosa avrebbero dovuto fare i sei consiglieri amici di De Angelis. Questi, invece, hanno addirittura attinto dal “Fondo di riserva” che è utilizzato nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie!”.
“Qualora, evento più che possibile, il ricorso elettorale fosse vinto dai veri eletti dai cittadini al primo turno, poi esclusi contro il dettato normativo dal presidente della commissione Forgillo”, concludono i 13 Consiglieri, “come giustificherebbe il Comune quel pagamento per conto di semplici cittadini, mentre gli altri pagano di tasca propria?”. Altra nota dolente l'incarico affidato all'avvocato Capponi che non figura nell'elenco del Comune di Avezzano: “É pur vero che il regolamento consente deroghe”, conclude la coalizione Di Pangrazio, “ma non a chi, come l'avvocato Capponi, patrocina gli interessi di una controparte del Comune di Avezzano in altro procedimento, tra l’altro di particolare rilevanza economica. L’avvocato Capponi, infatti, è il legale della Gielle, società in lite con il Comune da decenni. Conoscendo tale situazione il sindaco De Angelis avrebbe dovuto evitare di conferire tale incarico e l’Avvocato, nel rispetto del codice deontologico, rifiutarlo. De Angelis si dimostra ancora una volta disinformato, irrispettoso delle leggi e di manica larga con i soldi dei contribuenti. Siamo decisi ad andare fino in fondo nel fare chiarezza su questa ulteriore brutta pagina scritta da De Angelis e i suoi”, avvertono i Consiglieri della coalizione Di Pangrazio, “E fare luce su tutti gli aspetti del conferimento di incarico all'avvocato Capponi, dalle motivazioni – tutte - alle risorse pubbliche impegnate a uso personale”.
La nota di cui sopra è a firma della Coalizione Di Pangrazio.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;">(nella foto: Gianni Di Pangrazio.)