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crab

Sembrano davvero negative le sorti del Crab. Lo scorso mese di ottobre, infatti, sembrava che tutti i nodi fossero giunti al pettine, ma oggi, non c’è nulla che alimenti le speranza.

È utile ribadire che la provincia non ha partecipato alla decisione scellerata che ha decretato la messa in liquidazione» spiegano i due consiglieri. Nulla all’orizzonte della sperata legge regionale che pure era stata abbozzata unanimemente in consiglio provinciale tre anni fa. A due anni dalla nomina dei liquidatori zero risultati. Se nel bilancio regionale non c’è traccia della ricerca e lo scopo delle nomine non è compensazione elettorale, non si comprende qual sia il beneficio per i cittadini e per i dipendenti.

abruzzo

La Giunta ha confermato il soggetto aggregatore regionale, ha definito le modalità operative per il funzionamento di tale struttura ed ha approvato la convenzione che regola l’acquisto di beni e servizi nel settore sanitario, al fine di una migliore razionalizzazione della spesa. Infatti, a livello nazionale è stato introdotto l’istituto del soggetto aggregatore. Nell’ambito della nuova normativa, è previsto l’Elenco dei soggetti aggregatori, di cui fa parte una centrale di committenza per ciascuna regione. Si tratta di una struttura, già individuata ai sensi de D.L. 2014, n° 66, che gestisce in maniera aggregata tutte le procedure ad evidenza pubblica della Regione Abruzzo, compresi Comuni, Asl e tutti gli enti regionali presenti sul territorio.

99 cannelle

L'Aquila. la ricostruzione dei paesi del cratere potrà terminare, se si mantiene questo ritmo, in termini di progetti approvati nel 2022, in termini di cantieri chiusi nel 2024″. Così il responsabile dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere, Paolo Esposito, nel fare, in occasione del settimo anniversario, una previsione “basata sui numeri” sulla ricostruzione dei 56 comuni dentro e degli oltre 100 fuori cratere. Si tratta di centri spesso capolavori di architettura medioevale, custodi di una civiltà rurale. Riconfermato per tre anni nel mese di gennaio dalla presidenza del consiglio dei ministri con una vacatio durata tre mesi che ha bloccato mandati di pagamento e cantieri, Esposito ha anticipato che c’è bisogno di altri 3 miliardi di euro circa compresa la ricostruzione pubblica.