rubriche varie

Torna a far discutere l’argomento degli autovelox non sottoposti a tarature periodiche.

dispositivi elettronici non a norma sono stati oggetto di una contestazione davanti al Giudice di pace di Vasto. Lo scorso 31 agosto, il magistrato ha annullato una multa notificata a un conducente perché il Comune non è stato in grado di provare che il Velomatic 512 che ha individuato l’infrazione dell’auto fosse stato sottoposto a verifiche periodiche di funzionalità.

Nel caso in questione l’automobilista aveva sollevato tre motivi per impugnare l’a multa:

la mancanza di adeguata cartellonistica di preavvisola mancata visibilità degli agenti accertatori; la taratura dell’apparecchio di rilevazione della velocità. Tuttavia, solo quest’ultima eccezione è risultata decisiva per l’accoglimento del ricorso.

L’ordinanza è stata una delle prime dopo l’intervento della Corte Costituzionale che con una sentenza stabilisce un principio fondamentale: tutti gli autovelox vanno sottoposti a controlli, senza alcuna distinzione fra velox fissi e mobili. 

cavallo rai

Il governo vuole far pagare il canone tv con la bolletta dell’elettricità. Ma è una soluzione che separa imposta e fruizione del servizio. Per risolvere il problema dell’evasione basterebbe invece crittare le trasmissioni Rai. E si potrebbero così abolire anche i tetti pubblicitari.” Nel dettaglio si tratterebbe di riconferire “al canone Tv la natura di imposta associata all’effettiva fruizione del servizio”. Come? Utilizzando la tecnologia digitale e rendendo il servizio televisivo “escludibile”.

Dopo un lungo excursus sulla storia del canone per il servizio pubblico televisivo, dal regio decreto del 1938 che lo istituiva ai cambiamenti che hanno riguardato il mezzo televisivo e la sua fruizione nei decenni, Sabbatini, dell'Autorità Garatne, porta la sua proposta, ossia “tornare alla filosofia dell’originario regio decreto, riconferendo al canone Tv la natura di imposta associata all’effettiva fruizione del servizio. Peraltro, l’evoluzione tecnologica rende questa soluzione ben più facilmente perseguibile.

tari

Quest’anno non ci sarà l'imposta sulla prima casa per gran parte degli italiani, ma assisteremo, probabilmente, a un aumento dell'imposta sui rifiuti, la famigerata Tari. E questo perché, la legge istitutiva del tributo, al fine di non concentrare, in un solo anno, un notevole aumento delle tariffe, aveva previsto, solo per gli anni 2014 e 2015, un regime transitorio agevolato, con la possibilità di derogare i valori minimi e massimi dei coefficienti di produzione dei rifiuti (discostamento consentito di non oltre il 50%) e di non considerare, per le utenze domestiche, il numero dei componenti la famiglia (rendendo la Tari molto simile alla Tarsu).

Ora, però, le deroghe del periodo transitorio sono scadute e da quest’anno torna la regola generale. Cadendo la flessibilità sui coefficienti, le tariffe della Tari aumentano.