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Pubblicato: 15 Luglio 2016
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Doveva essere una serata di gioia a Nizza per la festa nazionale. E invece ecco l’ennesimo attacco terroristico sul suolo francese che al momento è costato la vita a 84 persone e il ferimento ad almeno 100, di cui 18 molto gravi.
Erano le 22:30 circa quando un camion si è lanciato sulla folla che stava assistendo ai fuochi d’artificio per celebrare il 14 luglio, giorno della Presa della Bastiglia. Il Daily Mail scrive che il terrorista “aveva noleggiato il tir frigorifero due giorni prima.Era parcheggiato lì da nove ore e aveva persino dichiarato alla polizia che stava consegnando gelati”. All’interno del camion aveva nascosto “fucili d’assalto, una pistola e persino una granata”. Al momento non c’è stata alcuna rivendicazione ufficiale, anche se i sostenitori dell’Isis hanno “celebrato” il massacro. Ma nessuna autorità ha controllato il camion. Questo atroce attentato porta con sé una serie di considerazioni. Di Nizza si è voluto colpire il turismo. Uccidere chi assiste a uno spettacolo significa minare la tranquillità e la vita di cittadini liberi. Attaccare un paese che celebra la festa nazionale significa volerlo disunire. Compiere un attentato durante un avvenimento i cui principi sono libertà, uguaglianza e fratellanza, significa voler distruggere quei principi stessi. Uccidere decine di persone è un atto barbarico. Ucciderle con queste “basi ideologiche” fa capire che l’atto non è casuale. L'Europa, l'Italia, l'Abruzzo e la Marsica si sveglieranno? O è troppo tardi?…
In molti lamentano troppe concessioni, troppe aperture con chi è limitante e palesemente intollerante, mentre invade, pacificamente o no, o solo all'apparenza pacificamente, le nostre strutture, le nostre conquiste, le nostre vite. Apriamoci, apriamo i nostri alberghi, diamo libertà a chi vuole toglierla a noi: anche in Abruzzo e nella Marsica, ad Avezzano, nello specifico, le forze dell'ordine regalano orizzonti con troppa tolleranza e buona fede, autorizzando libertà che in altri paesi non esistono. E si eludono quei controlli, quelle verifiche capillari che chi entra, comunque, dal paese ospitante, si aspetta. Con uno sguardo ai "raggi x", chi volesse essere disonesto avrebbe una vita più complicata, al di là delle "amare improvvisate", come l'ultima, a Nizza, che possono essere effettuate. Meno concessioni, e la strategia del terrore, pur non venendo schiacciata (ci mancherebbe!), incontrerebbe, quantomeno, dei solidi deterrenti.