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La chiusura della piattaforma petrolifera Ombrina mare, a largo della costa abruzzese dei trabocchi, è stata possibile grazie alla gente comune, afferma la ricercatrice della California State University Maria Rita D’Orsogna, tra i promotori di tante battaglie ambientaliste condotte in questi ultimi anni insieme a comitati e associazioni ambientaliste.La professoressa D’Orsogna spiega che la chiusura è avvenuta con successo ed è stata effettuata dalla ditta scozzese Zenith Energy per conto della Rockhopper Exploration con un procedimento di ‘plug and abandonement’ , tappa e abbandona ,  costato 250 mila sterline, circa 300 mila euro.