terremoto sfollati

 

La notte dei teramani è stata trascorsa in strada o nei centri di accoglienza allestiti dal Comune la prima notte dopo il nuovo terremoto sentito in città.

Oltre ai cittadini che ne hanno veramente bisogno, non avendo un tetto sotto cui dormire, in tanti hanno scelto di non dormire in casa. Si stima che circa 2000 persone abbiano sostato nei piazzali del centro e dei quartieri, mentre sono stati 300 ad occupare i Palabinchi all’Acquaviva, il Camposcuola della Gammarana, l’ospedale veterinario di Piano d’Accio messo a disposizione dall’Università di Teramo e la palestra di Villa Pavone. Tra le difficoltà incontrate dagli sfollati c’è quella della carenza di posti letto.