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Pubblicato: 01 Aprile 2023
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STRAGE L’AQUILA: FORSE GESTO PREMEDITATO
– Avrebbe premeditato tutto aspettando che i suoi cari andassero a letto prima di fare una strage eliminando di notte la sua famiglia e poi suicidandosi con la pistola regolarmente denunciata, una delle tante armi che il 70enne noto e stimato urologo aquilano Carlo Vicentini, per via della grande passione per la caccia, aveva nella villetta di Tempera, alla periferia dell’Aquila, in cui ieri ad ora di pranzo, è stata scoperta la mattanza. Si tratta di uno degli elementi ritenuti attendibili da polizia e magistratura nell’ambito delle indagini sulla strage familiare. Vicentini, considerato un medico di grande valore oltre che una persona disponibile e sensibile, avrebbe dato sfogo al suo intento folle al culmine di un lungo periodo di depressione che potrebbe essere stata aggravata dalle condizioni del figlio e dal pensionamento avvertito come una perdita di occupazione.