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Pubblicato: 19 Luglio 2023
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PESCASSEROLI: FINTA GRAVIDANZA
- Nove mesi di reclusione, 5mila euro di provvisionale, risarcimento da liquidare in sede civile e pagamento delle spese processuali. E’ questa la pena
comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ad una donna di mezz’età originaria di Pescasseroli, finita alla sbarra
per il reato di atti persecutori nei confronti di un agente di polizia penitenziaria che aveva conosciuto in un sito d’incontri on line. I due, lui
originario di Sulmona e in servizio a Parma e lei di Pescasseroli, si erano scoperti in una chat di incontri on line. Dopo circa due mesi di conoscenza
virtuale avevano deciso di vedersi di persona. Dall’incontro, ne scaturì una breve frequentazione di circa 20 giorni. Una storia lampo che, per volere
dell’uomo, non era approdata in qualcosa di più solido L’imputata, non accettando il rifiuto, avrebbe iniziato a quel punto l’escalation di condotte
vessatorie, fingendosi perfino incinta pur di convincere l’agente a tornare sui propri passi.