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Pubblicato: 22 Dicembre 2023
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PESCARA: RICATTO HARD AL PRETE
- «Apri questa lettera in caso dovessi morire o subire violenza». È con queste parole che don C.L., ex parroco del Pescarese, ha consegnato una
busta a Nicola Sassanelli, maresciallo dei carabinieri e suo amico. A raccontarlo, ieri in udienza al tribunale di Pescara, è stato lo stesso
militare. «In quel periodo, avevo notato che il sacerdote era parecchio agitato, ma non voleva dirmene il motivo – ha spiegato Sassanelli al
giudice. Io lo spronavo a fare denuncia, ma, siccome lui non ne aveva intenzione, gli ho consigliato di lasciarmi almeno una memoria scritta».
Così, a giugno 2020, il prete ha scritto la missiva che è rimasta per oltre 3 anni a casa del maresciallo e, finalmente, ieri è stata aperta.
Il plico in questione sarebbe la documentazione allegata alla querela che il religioso presentò circa un mese dopo. Non solo: la lettera indicava
anche un nome, quello di Eraldo Scurti, imputato insieme alla moglie e al figlio, accusati di estorsione e rapina. Secondo quanto ricostruito
dagli inquirenti, infatti, il prete avrebbe versato alla famiglia almeno mezzo milione di euro in 5 anni. Il prete, sarebbe stato sedotto dalla
donna e si sarebbe recato a casa di questa per un appuntamento romantico. Quando la situazione iniziava a scaldarsi, però, rincasa il marito che
furibondo, avrebbe minacciato il sacerdote anche con una pistola. Da allora, il prete sarebbe stato ricattato.