carabinieri quattro

SULMONA: MISURA PIU' RESTRITTIVA

- Aveva minacciato la sua ex moglie di “diventare una belva e di prendere l’ascia” e per questo, dopo il sequestro da parte della polizia di una
quindicina di coltelli nella cantina, di proprietà del nonno macellaio, era finito anche agli arresti domiciliari. Ma la lezione, ad un 43enne di Sulmona,
non è bastata, perché dopo aver ottenuto il permesso di recarsi a lavoro e in cura al Cim, ha violato in modo ripetuto le prescrizioni imposte dal
giudice.Così, ieri, per l’uomo è scattata di nuovo la misura più afflittiva degli arresti domiciliari, con l’imposizione del braccialetto elettronico e
la revoca del permesso di recarsi a lavoro, oltre a quello di andare al Centro di salute mentale per sottoporsi alla terapia dove non si era mai
presentato. Ma soprattutto aveva violato ripetutamente, nel mese di gennaio, gli orari di uscita e soprattutto il divieto di avvicinarsi alla sua ex.