Rifiuti Pericolosi: Al via la bonifica nel comune dell'Aquilacialente massimo 040213 rep 02

120 mila Euro la spesa per il ripristino dei siti inquinati

Solventi, vernici e insetticidi, abbandonati nelle frazioni aquilane

 27/01/2016

L'Aquila - Oltre 65 metri cubi di rifiuti pericolosi e terreno contaminato, abbandonati nelle frazioni aquilane di Onna, Collebrincioni, Pagliare di Sassa e San Giacomo. E quanto rinvenuto dal Comando Forestale dell'Aquila che assieme alla Polizia Municipale e il Comune sta provvedendo, tramite ditte specializzate, alla bonifica dei siti inquinati da solventi, vernici, insetticidi e altro materiale tossico. Un’operazione avviata dagli uomini del CFS dell'Aquila dal novembre 2013. Fin da subito l'attività dei forestali si è sviluppata su due canali. Uno di polizia giudiziaria e l'altro di raccordo amministrativo tra gli Enti deputati alla rimozione dei rifiuti smaltiti illecitamente e dall'alto potenziale inquinante. Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dell'Aquila, Simonetta Ciccarelli e svolte dagli agenti del Comando provinciale CFS dell'Aquila e dalla Polizia Municipale hanno portato al rinvio a giudizio di 5 persone per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e al sequestro cautelare di beni per circa 34.000 euro. Già dal 2013, l'ordinanza del sindaco Massimo Cialente per la messa in sicurezza delle aree inquinate, con circa 12.000 euro stanziati, aveva permesso le prime attività di contenimento del danno ambientale. A processo iniziato il Comune dell'Aquila ha stanziato ulteriori 120.000 euro per lo smaltimento dei rifiuti e per la bonifica definitiva delle aree inquinate, costituendosi parte civile in giudizio. “I forestali sono costantemente impegnati su tutto il territorio - ha affermato il Comandante Provinciale dell’Aquila Nevio Savini - nelle attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno del traffico e della gestione illecita di rifiuti, riconducibili alle operazioni illegali e ai crimini ambientali. Condotte - ha sottolineato Savini - che rappresentano una concreta minaccia sia per l’ambiente che per la salute pubblica”.