NOMINA DIRETTORE ARAP, FEBBO: SCELTA INOPPORTUNA E IRRESPONSABILE 

  dimostrerò come sia un bando farsa consegnando di nuovo il nome al Difensore civico 
 
 "Sembra proprio che questo Governo regionale, negli Enti dove vi sono già situazioni economiche deficitarie e debitorie, si accanisca a nominare commissari e direttori come se fossero semplici figurine da appiccicare e pronte all'uso e consumo soprattutto a piacimento del Presidente D'Alfonso. In questo specifico caso, ultimo in ordine di serie, mi riferisco al bando relativo alla selezione di un Direttore generale da destinare all'Arap, Azienda Regionale per le Attività Produttive". Questo il commento del Presidente di Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo. "Come mi sono comportato per altri casi similari -  commenta Febbo - anche questa volta metterò il nome del vincitore in una busta chiusa e la consegnerò al Difensore civico a dimostrazione che l'avviso pubblico nell'era 'dalfonsiana' è solo una presa in giro che mortifica le tantissime professionalità esistenti in Abruzzo. Credo che sarebbe più opportuno e dignitoso se si evitasse la forma e la trafila del bando e si procedesse direttamente alla nomina di imperio come piace al Presidente. Inoltre, fattore ancora più grave, il governo regionale decide di procedere alla nomina di un Direttore generale, con relativo compenso economico più rimborso spese di viaggio, in un Ente come l'Arap dove vi sono gravi difficoltà economiche e di liquidità con esposizioni bancarie per oltre 2,5 milioni di euro. Infatti tutti sono a conoscenza che attualmente l'Ente corre seri rischi di liquidità tant'è si parla anche di ipotesi di mancato pagamento degli stipendi. Inoltre attualmente all'interno della struttura dell'Arap vi sono già 8 figure che ricoprono ruoli da dirigenti e benissimo uno tra questi, casomai con una selezione interna, poteva concorrere a ricoprire la posizione apicale richiesta. Pertanto - conclude Febbo - reputo questa ostinazione dell' esecutivo regionale nel continuare a nominare figure non necessarie in Enti che si trovano in situazioni economiche disastrose come un atteggiamento di irresponsabilità".