pratola municipio 200314 rep 08Soldi dai pazienti per aggirare le liste d’attesa. Ai domiciliari chirurgo di Pratola Peligna

Il medico accusato di far parte di un “sistema concussivo” per abbreviare i tempi degli interventi, dietro pagamento

06/04/2016

Pratola Peligna - Liste d’attesa aggirate e interventi eseguiti ricevendo compensi indebiti. Tre professionisti finiti agli arresti domiciliari, tra loro Gaetano Liberti, noto chirurgo, originario di Pratola Peligna.  E’ il risultato dell’operazione “Aragon”, partita ad aprile 2015 e avviata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Salerno. L’inchiesta della Procura di Salerno ha consentito di individuare un “sistema concessivo” portato avanti nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno e nella clinica privata "Fukushima Brian Institute" di San Rossore (Pisa). A finire ai domiciliari anche il primario del reparto di neurochirurgia del "Ruggi", Luciano Brigante, la caposala del reparto di neurochirurgia dello stesso ospedale, Annarita Iannicelli. Renato Saponiero, direttore del Dipartimento di neuroscienze e patologie cranio-facciali, è stato invece accusato di omessa denuncia e abuso d'ufficio e sospeso per nove mesi. Indagato per concussione anche il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima. Nei confronti dello stesso non è stata emessa ancora alcuna misura cautelare. Sembrerebbe che Gaetano Liberti, neurochirurgo all'Università di Pisa, che opera anche al"Fukushima Brain Institute" e allievo del luminare giapponese, mettesse in contattoi pazienti con il primario dell'ospedale di Salerno, Luciano Brigante. Lo stesso Brigante poi eseguiva interventi chirurgici mascherati come prestazioni intramoenia, utilizzando l'ospedale come clinica privata e ricevendo compensi indebiti dai malati. Dall’indagine sembrerebbe essere emerso che Liberti prospettasse ai pazienti due possibilità. Essere operati da Fukushima, nella clinica di Pisa, in un caso per 60mila euro e nell’altro per 57mila, oppure sottoporsi all’intervento a Salerno pagando “solo” 20mila o 15mila euro. Inoltre i medici, pretendendo i compensi dai pazienti gravi, promettevano di accorciare i tempi delle liste d'attesa.