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Era stato accusato per il furto di un cellulare, ma è stato assolto perché prima di lui, dopo il furto, il telefono era stato usato altre persone. La vicenda ha visto come imputato un trentenne marocchino, C.S., accusato di ricettazione di un telefono cellulare, rubato ad un musicista di Posillipo. Lo straniero, dopo essere stato condannato dal tribunale di Avezzano a due mesi di reclusione, è stato assolto dalla Corte d’Appello dell’Aquila con la formula “perché non costituisce reato”. Il difensore, tabulati alla mano, è riuscito a dimostrare che all’interno del telefono rubato, prima della scheda sim del suo assistito, erano state inserite altre schede, intestate ad altre persone.