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E' diventato una realtà degli ultimi dieci anni, in ricordo (non perpetuo) dell'amministrazione Floris ed è cresciuto diventando una moda e quasi un "diritto" per quasi tutti coloro che, ad Avezzano, posseggono un bar: parliamo del dehors, prolungamento estremo di determinati esercizi sul marciapiedi cittadino e pubblico, sorta di ampliamento semi – permanente di locali e sale tè che divengono, così, ad uso privato, spesso costringendo chi passeggia ad aggirare quel tratto calpestabile e di tutti, perché occupato da tali strutture che possono anche intralciare l'incedere di chi non può utilizzare le proprie gambe. Ebbene, l'attuale maggioranza aveva promesso, ad inizio mandato, la regolamentazione dei dehors, delle regole che ne normano l'installazione e la permanenza sul suolo, affinché essi mantenessero la caratteristica di base di impianti removibili. Esiste a riguardo anche una convenzione quinquennale, con il comune, che sta per scadere, al termine della quale, lo smantellamento deve essere attuato. Sembra, però, che le autorità ancora non si siano mobilitate per ricordare ai proprietari di gazebo e dehors, che l'ora "X" sta per scadere, perché tutto tace, nulla si muove. Ma così altri esercizi con le stesse esigenze e della stessa tipologia e che non sono "dotati" di dehors, potrebbero, con diritto, pretendere di installare, a loro volta, nuove strutture, di fronte a bar vari, se non si dovesse giungere, al più presto, ad una soluzione, cioè lo smantellamento di quelle esistenti.

 

O. S.