99 cannelle

Stefano Biasini è stato il ‘cavallo di Troia’ per far entrare la ‘ndrangheta nella ricostruzione aquilana e quando si è accorto, in modo inequivocabile, di avere a che fare con quel tipo di persone, non si è certo fatto da parte”.

Iil pubblico ministero Fabio Picuti senza peli sulla lingua verso l'imprenditore edile aquilano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in occasione della sua requisitoria contro Biasini e il suo presunto complice Francesco Ielo, nell’ambito del processo in corso al tribunale dell’Aquila scaturito dall’inchiesta “Lypas” del 19 dicembre 2011.

Per Biasini il pm ha chiesto 6 anni e 8 mesi di carcere e 8 anni per Ielo. Ha invocato l’assoluzione con formula dubitativa per Antonino Vincenzo Valenti, calabrese come Ielo. Resta fuori da questo processo, per motivi di salute, l'altro calabrese, Massimo Maria Valenti.