Cronaca

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Premesso che la traversa di Via Teramo, a Chieti, che conduce alla Scuola Secondaria di 1" grado "R. Ortiz" è un tratto viario senza uscita, a doppio senso di marcia veicolare, dove si trova un solo accesso carrabile, oltre alla scuola, da mercoledì 23 novembre prossimo, con il fine di migliorare i livelli di sicurezza stradale, il comandante della polizia locale ordina l'istituzione del divieto di transito veicolare nella traversa di via Teramo che conduce alla Scuola Media Ortiz, ad eccezione dei soli veicoli autorizzati che esporranno apposita autorizzazione rilasciata dal comune, durante il periodo scolastico, dal lunedì al sabato, negli orari dalle 8,10 alle 8,40 e dalle 13,20 alle 13,50.
(nell'immagine di "Telesirio", il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.)

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Una navetta dedicata lunedì alla riapertura della scuola e istituto aperto domenica per genitori e studenti. Lo annuncia il sindaco di Teramo, Brucchi, parlando del plesso "Molinari", che lunedì aprirà agli alunni della media fuoriusciti dalla Savini e quelli della elementare che non sono più alla San Giuseppe. Prima necessità su tutte, quella del trasporto. Molti dei ragazzi che frequentano le due scuole dichiarate inagibili, provengono infatti dal centro storico: si parla di circa 270 della media e di 140 della San Giuseppe, che dovranno adesso prendere un mezzo di trasporto pubblico per raggiungere la Molinari che si trova a 1,6 chilometri dalle altre due scuole.

ospedale teramo

Pubblicato dalla Agenzia Sanitaria Regionale il Report dell’incidenza di neoplasie ematologiche in Abruzzo. Dati in linea con quelli nazionali: più alto il numero dei linfomi non-Hodgkin degli uomini, nel pescarese.

Era un report particolarmente urgente perché, nell’ultimo decennio, alcune stime effettuate da esperti abruzzesi segnalavano la possibilità di un rischio di leucemie e linfomi, per i cittadini abruzzesi, significativamente superiore rispetto al resto della nazione. Nell’anno 2015, sono stati registrati un totale di 659 nuovi casi di tumori ematologici a carico di residenti. L’unico risultato anomalo riguarda i maschi residenti in provincia di Pescara, che hanno mostrato un rischio più elevato di linfomi non-Hodgkin. Questo dato, tuttavia, dovrà essere ulteriormente valutato, ed è oggetto di uno studio specifico già in fase di avvio.