Cronaca

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Melilla (nella foto), fa visita in carcere a Pellegrini. Il parlamentare abruzzese di Sel si é attivato con un’interrogazione al ministro della Giustizia in merito al caso del musicista teatino che può curarsi solo con la Marijuana.

La storia di Fabrizio Pellegrini sta appassionando il mondo della cultura e della politica. Fabrizio Pellegrini è affetto da fibromialgia, è in carcere a Madonna del Freddo per coltivazione di marijuana che, dice, di usare solo a scopo terapeutico e non può assumere alcuna terapia sostitutiva. Gianni Melilla, nella sua interrogazione al Ministro della Giustizia, chiede se non intenda intervenire immediatamente dati i gravissimi problemi di salute di Pellegrini.

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Lo stato di abbandono del progetto Case di Assergi rende la vita sempre più aspra ai suoi inquilini, per lo più anziani e disabili che devono fare slalom tra mattonelle divelte, marciapiedi impraticabili, garage con perdite di acqua, parti comuni pulite – lamentano gli inquilini – soltanto una volta al mese.

Dunque prosegue il disagio in uno degli insediamenti post-sisma più alti dell’Aquila, a oltre mille metri di altitudine, alle pendici del Gran Sasso, esposto, d'inverno, alle intemperie, alle bufere, alle bassissime temperature. Il quartiere del progetto Case di Assergi è composto da 96 appartamenti, ma soltanto circa sessanta sono quelli abitati, perché nessuno qui ci vuole stare. Per i disagi della mancanza di una seria manutenzione e per la lontananza dalla città che rende la vita impossibile a chi non ha mezzi per spostarsi autonomamente.

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Parte dall’Aquila la campagna nazionale sulla sicurezza stradale denominata “Fratello maggiore” e promossa dal coordinatore nazionale del dipartimento tutela vittime di FdI-AN.

Abbiamo voluto fortemente iniziare da qui, proprio da L’Aquila, città che profuma ancora di gesso, a causa degli interminabili cantieri post sisma. E dove dal 2010 si assiste al preoccupante trend in crescita delle violazioni al codice della strada, dovute all’abuso di alcol e delle quali ben il 71% sono effettuate da conducenti fino a 21 anni e neopatentati”, ha dichiarato Cinzia Pellegrino, coordinatrice nazionale del dipartimento tutela vittime di FdI-AN.