Cronaca

nizza

Doveva essere una serata di gioia a Nizza per la festa nazionale. E invece ecco l’ennesimo attacco terroristico sul suolo francese che al momento è costato la vita a 84 persone e il ferimento ad almeno 100, di cui 18 molto gravi.

Erano le 22:30 circa quando un camion si è lanciato sulla folla che stava assistendo ai fuochi d’artificio per celebrare il 14 luglio, giorno della Presa della Bastiglia. Il Daily Mail scrive che il terrorista “aveva noleggiato il tir frigorifero due giorni prima.Era parcheggiato lì da nove ore e aveva persino dichiarato alla polizia che stava consegnando gelati”. All’interno del camion aveva nascosto “fucili d’assalto, una pistola e persino una granata”. Al momento non c’è stata alcuna rivendicazione ufficiale, anche se i sostenitori dell’Isis hanno “celebrato” il massacro. Ma nessuna autorità ha controllato il camion. Questo atroce attentato porta con sé una serie di considerazioni. Di Nizza si è voluto colpire il turismo. Uccidere chi assiste a uno spettacolo significa minare la tranquillità e la vita di cittadini liberi. Attaccare un paese che celebra la festa nazionale significa volerlo disunire. Compiere un attentato durante un avvenimento i cui principi sono libertà, uguaglianza e fratellanza, significa voler distruggere quei principi stessi. Uccidere decine di persone è un atto barbarico. Ucciderle con queste “basi ideologiche” fa capire che l’atto non è casuale. L'Europa, l'Italia, l'Abruzzo e la Marsica si sveglieranno? O è troppo tardi?…

In molti lamentano troppe concessioni, troppe aperture con chi è limitante e palesemente intollerante, mentre invade, pacificamente o no, o solo all'apparenza pacificamente, le nostre strutture, le nostre conquiste, le nostre vite. Apriamoci, apriamo i nostri alberghi, diamo libertà a chi vuole toglierla a noi: anche in Abruzzo e nella Marsica, ad Avezzano, nello specifico, le forze dell'ordine regalano orizzonti con troppa tolleranza e buona fede, autorizzando libertà che in altri paesi non esistono. E si eludono quei controlli, quelle verifiche capillari che chi entra, comunque, dal paese ospitante, si aspetta. Con uno sguardo ai "raggi x", chi volesse essere disonesto avrebbe una vita più complicata, al di là delle "amare improvvisate", come l'ultima, a Nizza, che possono essere effettuate. Meno concessioni, e la strategia del terrore, pur non venendo schiacciata (ci mancherebbe!), incontrerebbe, quantomeno, dei solidi deterrenti.

lanciano

 

Manifestazione di protesta ieri sera a Lanciano dopo la mancata iscrizione della Virtus al torneo di Lega Pro. Il popolo rossonero ha manifestato in piazza contro le inadempienze dei vertici societari che di fatto hanno cancellato il calcio in città.

La Virtus Lanciano, retrocessa dalla serie B, dopo aver perso i play-out contro la Salernitana, doveva formalizzare l’iscrizione nel campionato di Lega Pro. Circa trecento persone si sono radunate nel piazzale della vecchia stazione. Nel corso del corteo, sorvegliato dalle forze dell’ordine, sono stati intonati cori contro la vecchia proprietà della famiglia Maio e a favore dell’ex presidente Ezio Angelucci.

de simone enrico

Si è insediato ieri e si è presentato questa mattina alla stampa il nuovo questore di Teramo, Enrico De Simone, 56 anni (nella foto), pescarese come il suo predecessore Giovanni Febo.

Nel suo curriculum, De Simone vanta una grossa esperienza sul fronte info-investigativo, buona parte della quale maturata in Abruzzo. Un curriculum di tutto rispetto per Enrico De Simone che, come primo incarico da questore, è stato in terra siciliana ad Enna. Ancora prima vanta incarichi importanti come quello di vice capo a Pescara al fianco dell’attuale vice capo della polizia, anch’egli abruzzese, Luigi Savina.