Cronaca

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Energia, il giudice stoppa l’assalto di Acea alle casse del Cam

                       Il tribunale di Verona annulla l'atto di pignoramento da 4.400.000 euro

      Pollice verso del Tribunale di Verona all’assalto di Acea alle casse del Cam: il giudice della seconda sezione del palazzo di giustizia veneto, Francesco Fontana, ha accolto “in toto” l’opposizione della piccola società di gestione del ciclo idrico marsicano contro il decreto ingiuntivo del colosso capitolino (luglio 2013), relativo alla fornitura di energia elettrica, dichiarando “nullo l’atto di pignoramento”: un salasso da  4milioni400mila euro.  Il piccolo Davide marsicano, quindi, ha respinto l’assalto del gigante Golia capitolino, condannato anche a “rifondere al Cam le spese di causa, quantificate in 1.800euro, oltre accessori se dovuti”.

      La sentenza ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla nuova governance del Cam impegnata su più fronti per fare cassa: dare la caccia ai morosi grandi e piccoli, individuare le utenze sommerse e, nel contempo, onorare gradualmente i debiti con i grandi fornitori di energia (già azzerati quelli con i piccoli imprenditori locali).

     “La sentenza del tribunale di Verona”, affermano i componenti del comitato di gestione del Cam, Paola Attili (Presidente); Giuseppe Venturini (Amministratore delegato);  Armando Floris (Consigliere di gestione), “mette un punto fermo importante nella battaglia di salvaguardia della società di gestione attraverso la politica dei piccoli passi. Questa è la strada maestra che abbiamo imboccato per onorare la mission di risanamento dei conti affidataci dai soci che ha mandato in soffitta il vecchio modello gestionale: ogni scorciatoia o atto d’imperio rischia di far saltare il delicato meccanismo messo in piedi nell’ultimo periodo che, seppur lentamente, sta segnando quell’inversione di tendenza necessaria per voltare pagina onorando i debiti e facendo pagare tutti coloro che usufruiscono del servizio idrico”.

      In quest’ottica il Cam, che ha azzerato il debito con i piccoli imprenditori e ridotto all’osso le spese per consulenze ed esternalizzazioni, ha avviato controlli a tappeto per recuperare le morosità e individuare le utenze sommerse per riequilibrare i conti e onorare il debito con i grandi fornitori di energia elettrica.                                                                        L'Ufficio stampa                                                                                   

sulmona ospedale 200314 rep 06In coma per tre giorni dopo aver nascosto l’eroina nell’ano

25enne di Raiano da ieri fuori pericolo

15/04/2016

Sulmona - Ha rischiato di morire un 25enne di Raiano dopo aver nascosto nel retto 10 micro-capsule contenenti eroina, inserite in un preservativo. Lo scorso lunedì sera il giovane, dopo aver prelevato la droga fuori Sulmona e averla nascosta nel deretano, ha iniziato ad avvertire dolori lancinanti al ventre. I familiari allarmati per la situazione hanno accompagnato il ragazzo al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sulmona. Sottoposto d’urgenza a un delicato intervento chirurgico di oltre cinque ore, al 25enne è stato asportato gran parte del colon. Dopo tre giorni in rianimazione, solo ieri sera i medici hanno potuto dichiarare fuori pericolo il giovane. La squadra anticrimine della Polizia di Sulmona sta indagando sull’accaduto, sospettando altri risvolti nella vicenda. Al momento verso il 25enne non è stato preso alcun provvedimento cautelare.

vasto tribunale 271213 rep 02

A Vasto reti da pesca sequestrate per l’inosservanza del divieto di collocazione nella distanza inferiore ai 300 metri dalla costa.

Stamani all’alba gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo hanno recuperato reti da posta di tipo tremagli per complessivi 1000 metri (oltre a 6 ancorotti in ferro e altrettanti segnali galleggianti). Le reti erano anche prive di matricola identificativa.

Il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo, tenente di vascello Cosimo Rotolo, ha ricordato che “tale attività, oltre che aumentare lo sforzo di pesca andando ad inficiare l’area marittima sotto costa destinata al ripopolamento delle specie, continua a rappresentare una forma di concorrenza sleale”.