Cronaca

tribunale az

L'indagine a tappeto che lascia sbigottito il territorio marsicano e che vede indagate 25 persone, tra cui diversi sindaci e amministratori, ha innescato numerose reazioni in tutto il territorio. I comportamenti degli indagati sono tra i più disparati, ma ora l’inchiesta potrebbe allargarsi con altre soffiate. Fino a questo momento l’inchiesta si è basata sulle dichiarazioni di Angelo Capogna, legale dell’azienda coinvolta nella vicenda e che avrebbe foraggiato i Comuni per vincere gli appalti. Ma il caso potrebbe non finire qui, con un seguito basato su nuove rivelazioni e nuovi indagati. L’inchiesta è coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano e, in particolare, da Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli.

castrogno

I Carabinieri della Stazione di San Demetrio ne’ Vestini hanno eseguito, nella tarda serata di ieri, un ordine di carcerazione nei confronti di V. B., 28 anni, rom, domiciliata in un campo nomadi di Roma.

L’arrestata è stata controllata proprio nella capitale, a bordo di una macchina, all’interno della quale c'era un'altra rom, minorenne.

V. B., da un controllo di polizia risulta essere gravata da due ordini di carcerazione emessi dal Tribunale di Roma per numerosissimi precedenti contro il patrimonio e furti in abitazione, mentre la minore è incensurata,

Espletate le formalità di rito quest’ultima è stata affidata ad una casa famiglia di Preturo mentre l’arrestata è stata tradotta al penitenziario di Castrogno, a Teramo.

capistrello municipio 110712 rep 01

Stamattina la prima udienza del processo penale che vedeva imputati gli ex consiglieri di minoranza del Comune di Capistrello Franco Ciciotti (ora primo cittadino), Aldo Pizzi e Moreno Di Cintio. Davanti al giudice del tribunale di Avezzano si sono presentati i tre imputati: Aldo Pizzi e Franco Ciciotti chiamati a rispondere del reato di ingiuria (depenalizzato), Moreno Di Cintio accusato anche del reato di diffamazione. il Giudice, Stefano Venturini, ha dichiarato la nullità del decreto di citazione a giudizio per “indeterminatezza dei capi d’imputazione” ed ha disposto che gli atti vengano nuovamente inviati alla Procura della Repubblica per gli adempimenti del caso. Per adesso gli atti tornano alla Procura.