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  Cementificio di Cagnano, Ranieri e Pettinari (M5S): “ennesimo esempio dell’urgenza del reddito di cittadinanza” «Il caso dei lavoratori del Cementificio di Cagnano Amiterno, ennesima emergenza occupazionale che affligge la nostra regione, rappresenta il tipico esempio davanti al quale, per la politica italiana, a nulla vale il buon senso, e in questo caso neanche le direttive europee, perché ci viene spiegato “bisogna salvaguardare i posti di lavoro”. Anche se, alla fine, il danno per l’intera collettività, dal punto di vista economico e ambientale, sarà maggiore del guadagno», lo scrivono  in una nota i Consiglieri regionali del M5S, Domenico Pettinari e Gianluca Ranieri. «Ecco perché- spiegano- il M5S ha messo da sempre tra i suoi primi punti programmatici l’istituzione di un reddito di cittadinanza che, ricordo ancora, esiste in tutta Europa tranne che in Grecia e in Italia. Il reddito di cittadinanza serve anche a garantire un minimo di serenità a tutti quei lavoratori che, per tanti e svariati motivi, potrebbero vedere la loro occupazione a rischio e ritrovarsi così da un giorno all’altro rimanendo senza alcun sostegno economico reale. L’istituzione di un reddito di cittadinanza, oltre a dare immediata risposta a tutte le vertenze in atto e alla disoccupazione giovanile, serve soprattutto a spezzare quel circolo vizioso che va avanti da troppi anni nel nostro Paese, dovei la politica continua a fare clientelismo tra i lavoratori degli enti partecipati, per altro sempre meno retribuiti, e a fare affari con con i gruppi di potere come quelli che gestiscono le cliniche private, finendo inevitabilmente per utilizzare i lavoratori come scudi umani per imporre indirettamente scelte non condivisibili con costi altissimi per tutti i cittadini. Soluzioni che, la storia insegna, hanno dato risposte a breve termine ma si sono sempre rivelate fallimentari, se non disastrose sul lungo periodo.E’ proprio il reddito di cittadinanza, molto più del Referendum di Renzi,- concludono - a rappresentare la vera riforma e l’ammodernamento del sistema di cui l’Italia ha veramente bisogno.»