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Il sindaco costretto a una parziale marcia indietro: per ottenere il tavolo tecnico abbiamo dovuto rivolgerci alla Sovrintendenza
 
Per ottenere il tavolo tecnico di confronto che le associazioni ambientaliste chiedevano dall'inizio di questa vicenda e che il Comune ha sempre rifiutato ho dovuto presentare un esposto alla Sovrintendenza. Persino ieri sindaco e assessore si sono sottratti al confronto in commissione consiliare dove per ironia della sorte ho dato lettura della lettera che mi aveva inviato la Sovrintendenza proprio in quel momento.
Oggi che a seguito dei nostri esposti la Sovrintendenza scrive al Comune esigendo convocazione del tavolo il sindaco si dichiara a favore della partecipazione considerandola un'ottima pratica.
Non ci poteva evitare venti giorni di proteste e immediatamente fare quello che il buonsenso consigliava senza essere costretto dalla Sovrintendenza?
 
Non è un caso che la lettera della Sovrintendenza sia indirizzata anche a Maurizio Acerbo e  Augusto De Sanctis per il semplice fatto che l'intervento scaturisce proprio dalle nostre segnalazioni a fronte della protervia con cui sindaco e assessore hanno rifiutato di mettere in discussione il loro piano di tagli.
 
Considero dunque una vittoria la lettera della Sovrintendenza e la conseguente convocazione del tavolo.
Però temo che non sia finita qui. Infatti il sindaco non mi pare impegnarsi ad effettuare l'indispensabile stop ai tagli che sarebbe indispensabile per dare il tempo di verificare quali e quanti siano effettivamente da abbattere.
Infatti prima di procedere con ulteriori abbattimenti va verificato - come scrive la Sovrintendenza - "l'effettivo pericolo estremo delle alberature di cui si tratta". Operazione che richiederà alcuni giorni.
 
Le questioni che abbiamo segnalato alla Sovrintendenza erano le medesime che abbiamo ripetutamente segnalato a sindaco e assessora. Evidentemente la Sovrintendenza - al contrario dei nostri amministratori - le ha ritenute meritevoli di approfondimento.
 
Ora il sindaco spero che esca da questo atteggiamento di chiusura preconcetta e favorisca un percorso che come scrive la Sovrintendenza e come abbiamo sempre sostenuto serva a "contemperare le ragioni di sicurezza pubblica e quelle di tutela del patrimonio paesaggistico e culturale legato alle alberature della città di Pescara".
 
Invito il sindaco a non indulgere nella paranoia. non c'è alcun attacco politico in atto, solo cittadine e cittadini a cui piange il cuore a veder tagliare senza criterio il già striminzito patrimonio arboreo della città.
 
Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale, regionale e deputato pescarese