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Pubblicato: 10 Dicembre 2016
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FUNIVIA: SCELGANO I TERAMANI
I 10 MILIONI DI EURO POSSO ESSERE UTILIZZATI ANCHE PER ALTRE OPERE STRATEGICHE
Il 4 dicembre il Popolo italiano ha detto “NO” ad una politica incapace di interpretare e risolvere i reali problemi della collettività. Un messaggio forte e chiaro per quei politicanti che vorrebbero ancora andare avanti nella spartizione di poltrone ed appalti in danno dei contribuenti e dei cittadini che non arrivano alla fine del mese.
Per tutta risposta il Governatore D’Alfonso ed il Rettore D’Amico tirano fuori dal cilindro una fantomatica e costosissima funivia per collegare il campus universitario di Colleparco con il centro cittadino. Tutto ciò nonostante ci siano già degli autobus ad assicurare il predetto collegamento.
Soltanto tre paginette: a questo ammonta la reale documentazione della promessa (o minacciata) funivia.
Ci si sarebbe aspettato, considerato l’altissimo costo dell’opera (circa 10 milioni), di trovare un consistente lavoro fatto di quadri economici, tavole esecutive, studi di fattibilità e valutazioni di impatto ambientale. L’ABC, insomma, di qualunque progetto possa aspirare al rango di “cantierabile”.
Invece il nulla. Soltanto qualche dato sulla popolazione universitaria, una trattazione didattico-didascalica sul funzionamento delle funivie e un accenno di dati tecnici. Nessuna risposta sul perché sia necessaria un’opera tanto onerosa né alcun tentativo di contestualizzare l’opera. Nessun elemento per valutare i reali costi dell’operazione. Neanche una tabellina sui possibili ammortamenti. Nessuna previsione sulle presumibili ed enormi spese di manutenzione.
Sarebbe questa la politica del fare? A noi sembra una sfida a chi la spara più grossa. L’asse Renzi-D’Alfonso-Di Sabatino, con tale proposta od imposizione, ha toccato veramente il fondo nonostante la sonora batosta del referendum della passata domenica.
In questi ultimi giorni si è vociferato che nel caso in cui il Consiglio comunale dovesse rigettare l’idea della funivia, questi presunti 10 milioni di euro sarebbero spostati verso un altro Comune.
Noi non ci stiamo a questo ricatto e, per questo motivo, chiediamo che venga indetta una consultazione cittadina (una sorta di referendum propositivo) mediante la quale i teramani possano esprimere la loro opinione. Si dovrà chiedere loro se, durante l’attuale crisi economica, preferiscano spendere 10 milioni di euro per una funivia oppure per un’altra infrastruttura strategica (visto che la destinazione dei fondi può benissimo essere mutata).
Il referendum potrà essere organizzato anche in forma on line per ridurre notevolmente i costi e dare la possibilità a tutti di pronunciarsi comodamente da casa propria. Basterebbe solamente generare delle password univoche per ogni cittadino.
La collettività teramana, negli ultimi anni, è stata troppo spesso ostaggio di opere tanto brutte quanto inutili. Questo è il momento per lanciare un segnale forte e chiaro a chi ci governa. Questi soldi ci appartengono ma dovremo essere noi a decidere come spenderli.
Movimento 5 Stelle Teramo