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Pubblicato: 18 Gennaio 2017
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Comunicato stampa
Esondazione: criminale chi ha consentito Megalò. Regione la smetta di autorizzare ulteriori interventi cementificatori in zona di esondazione
L'esondazione del fiume Pescara ci ricorda che una politica vergognosa bipartisan della Regione Abruzzo e degli amministratori comunali chietini ha consentito di realizzare in zona di esondazione un mega-centro commerciale come Megalò.
Invece di smantellare quello scempio continuano ad andare avanti procedimenti autorizzativi relativi agli altri lotti presso la Regione Abruzzo.
Altre aree si preparano a ospitare i progetti che avevo soprannominato Megalò 2 e Megalò 3 (quest'ultimo si è per ora fermato grazie all'intervento della magistratura).
Il colmo dei colmi è che la Regione prima consente di costruire dove non si dovrebbe e poi decide di spendere 54 milioni di euro di denaro pubblico per realizzare vasche "anti-esondazione".
Insomma siamo all'apoteosi della presa in giro dei cittadini.
Il saccheggio a fini speculativi del nostro territorio fa più danni della neve e della pioggia.
Si tratta di veri e propri crimini che producono danni irreparabili. Non ha importanza se a motivarli siano mazzette, possibilità di gestire assunzioni, ignoranza o una idea obsoleta di "sviluppo".
Il dato di fatto è che si tratta di scelte che vanno contro l'interesse collettivo e il buon senso.
Invitiamo la Regione Abruzzo a smetterla con queste scelte e a bloccare ogni progetto di nuovo intervento.
Anche l'amministrazione di Pescara dovrebbe svegliarsi dal torpore e assumere iniziative concrete. Ricordo che nella precedente consigliatura feci approvare una mozione con cui il Comune si impegnava a contrastare questi progetti e a nome dell'intera amministrazione intervenni presso il comitato VIA regionale.
E' gravissimo che soltanto Rifondazione Comunista, WWF o Forum Acqua debbano denunciare queste cose mentre la politica o è parte attiva dello scempio o fa finta di nulla.
Maurizio Acerbo, ex-consigliere regionale e comunale di Pescara
Rifondazione Comunista