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Pubblicato: 12 Settembre 2019
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Voglio testimoniare pubblicamente la mia
vicinanza al sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, che da ieri sera è vittima di
un crescendo rossiniano di contumelie e della macchina del fango degli
‘indignati in servizio permanente’. Accusare Biondi di voler ‘censurare’ autori
politicamente sgraditi è una tipica tecnica di mistificazione messa in campo da
chi vuole imporre il proprio pensiero come l’unico ammesso nel consorzio
civile. Basta leggere il ricchissimo cartellone artistico e culturale di questa
estate aquilana, dai ‘Cantieri dell’immaginario’ alla Perdonanza celestiniana,
per rendersi conto del pluralismo dell’offerta culturale che ha caratterizzato la
città: solo per citarne alcuni, da Goran Bregovic a Gianni Morandi e Fiorella
Mannoia, artisti notoriamente impegnati a sinistra. Se allarghiamo il campo al
resto della Regione, proprio questa sera Michele Placido sarà il protagonista
del cartellone delle celebrazioni dannunziane, e pochi giorni fa un’altra
amministrazione di centrodestra ha con successo organizzato la tappa
abruzzese del tour di Jovanotti, al quale nessuno ha chiesto chi o cosa votasse
per accoglierlo festosamente e a braccia aperte.
Cosa che non accade in caso contrario: anche in questa occasione, il
cartellone che è stato sbattuto in faccia al sindaco è monocolore e a voce
unica. La Festa della Rinascita e della ricostruzione, che dovrebbe unire un
intero popolo, diventa un’occasione divisiva, con artisti e intellettuali schierati
da un’unica parte, a rappresentare solo una parte della sensibilità dei
cittadini. Più che una Festa della Rinascita, una Festa de l’Unità... Fa quindi
più che bene il sindaco a ricordare che esiste anche l’altra metà del cielo, che
oltretutto a L’Aquila e in Abruzzo rappresenta la maggioranza dei cittadini. Si
commenta da sola la tracotanza di chi pensa di arrivare in una città, allestire
un costosissimo cartellone (700.000 euro stanziati dal Ministero è quasi
l’importo con il quale la Regione sostiene tutte le manifestazioni storiche e i
teatri e le istituzioni culturali dell’intero Abruzzo), imponendo la propria
impronta ideologica senza nemmeno sentire il dovere di confrontarsi con chi
la città la rappresenta, e pretende che questo sindaco paghi a piè di lista
senza nemmeno fiatare.
E' quanto dichiara il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (sopra), in un comunicato giunto in redazione.