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Pubblicato: 30 Ottobre 2019
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Dopo la visita (con un occhio, molto atteso, alle periferie), del segretario del PD, Ceglie, in via Brunelleschi, ad Avezzano, che ha detto testualmente, in merito alle prossime elezioni comunali della primavera 2020, che “Non siamo santoni che camminano sull’acqua ma dobbiamo fare tesoro del passato e aprirci alle liste civiche che condividono i nostri principi. Riteniamo che l’onda di estrema destra che sta travolgendo l’opinione pubblica possa essere arrestata con un progetto
comune", Ceglie parla, tra le altre cose, di liste da comporre e di un programma. Ma il comitato delle periferie, "Fuoricentro", evidenzia alcune contraddizioni e si chiede: quale Programma? Come possiamo pensare a delle alleanze? “Fuoricentro", presieduto da Francesco Basile (sopra), una lista completa ce l’avrebbe e piena di nomi, che potrebbero essere contemplati da un'altra lista ancora. Se un programma da condividere ancora non c'è, come si può pensare di comporre due liste? Forse un esame di coscienza all'interno del partito andrebbe fatto, sempre secondo "Fuoricentro", per evitare che il PD resti al palo.